Primo bianco in Italia a ricevere il riconoscimento DOCG nel 1987, realizzato con uve dell’omonimo vitigno, l’ALBANA DI ROMAGNA è uno dei vini più rappresentativi della Romagna e del territorio ravennate. Dal 2011 la denominazione completa è Romagna Albana DOCG.
Già gli antichi romani lo consideravano un vino eccellente, nobile e pregiato, e lo introdussero molto presto nelle colline romagnole, ideali alla sua coltivazione, data la natura argillosa, calcarea e sabbiosa. Lo chiamavano “albus”, ovvero “chiaro”, “bianco”, ed è da questo epiteto che probabilmente l’Albana tra il suo nome.
Ma il primo storico a parlarne con chiarezza fu il bolognese Pier de’ Crescenzi, attorno al 1200, nel suo famoso Trattato d’Agricoltura: “vino potente e di nobile sapore, benserbevole e mezzanamente sottile…e questa maniera (tipo) d’uva e’ avuta migliore in tutta la Romagna”.
Un tempo vino dei contadini, amato per i profumi intensi, negli ultimi decenni l’Albana ha subito una notevole evoluzione, diventando un prodotto qualitativamente eccellente, con caratteristiche inconsuete.
Oltre al colore dorato, ai sentori di frutta e alle delicate fragranze di fiori, l’Albana è dotata di una struttura robusta, ottima sapidità e tannini vivaci, davvero rari in un vino bianco. Si potrebbe quasi dire che sia un rosso travestito da bianco, tanto che se ne bevete un calice caldo da bendati è facile cadere in inganno.
L’Albana è conosciuta soprattutto nelle sue versioni dolce e passito, ma sa essere anche un ottimo vino secco, con profumi che vanno dal floreale al fruttato. Un vino versatile, che sa essere dolce e intenso, ma anche deciso e corposo.
Nella versione secca è ideale accanto a primi saporiti, come carbonara, spaghetti alla vongole o risotto al tartufo, oppure con dei secondi speziati quali carne alla griglia o pollo al curry. La tecnica dell’appassimento, con o senza la formazione della cosiddetta “muffa nobile”, la Botrytis, è di prim’ordine.
Nell’Albana passito la dolcezza va a braccetto con un’acidità che invoglia al secondo e al terzo sorso, da assaporare in abbinamento alla pasticceria secca, formaggi erborinati, formaggio di fossa, foie gras, selvaggina, tiramisù e ,sempre, a una dolce compagnia.