Ravenna è una città magica. Lo splendore dei suoi capolavori artistici e architettonici, unito alla ricchezza del suo passato storico-politico e al forte protagonismo della natura circostante, fanno sì che questo crogiuolo di culture sia stato eletto, nelle epoche più feconde, a luogo d’incontro d’intellettuali, poeti, scrittori, artisti e viaggiatori.
Parliamo di grandi testimoni della nostra cultura, che qui hanno trovato ispirazione creativa, spunti di studio, pace per i propri occhi e cibo per la mente; dal Poeta per antonomasia Dante Alighieri, che qui scrisse il Paradiso e morì esule nel 1321, al Premio Nobel Dario Fo, che, nel 1999, provocando non poco scalpore, ha riscritto la storia di questa città.
O ancora, sono da ricordare i viaggiatori sentimentali, i poeti George Byron, che visse a Ravenna dal 1819 al 1821 e Oscar Wilde, che scoprì Ravenna in sella a un cavallo, nel 1877, fino a Thomas Stearns Eliot, che vi ambientò la sua straniante Luna di Miele (1916) e infine Gabriele D’Annunzio ed Ezra Pound.
Tutti loro avevano questa città – e tutto ciò che essa rappresenta – nella penna: le forti radici nella Storia e nella Cultura antica sono state per tutti inesauribile scrigno di sentimenti e fonte d’ispirazione artistica.