Quali sono le donne che sono nate e vissute a Ravenna o che con Ravenna hanno avuto un legame speciale, tanto da lasciare un’impronta indelebile nella storia della città?
Vi raccontiamo qualche accenno storico di queste donne impegnate in campi diversi: dalla politica alla religione, dalla filosofia alla matematica, dalla letteratura all’arte, alla storia del costume.
Sono tutte donne reali; per alcune di loro abbiamo ritratti ben definiti giunti fino a noi, per altre immagini sbiadite dal tempo, ma che conserviamo per sottrarle all’oblio cui rischiano di essere destinate.
Galla Placidia
(Costantinopoli 388/392 – Roma 27 novembre 450)
Principessa imperiale e regina dei Visigoti, regna a lungo come reggente per il figlio Valentiniano. Vicina ai più grandi teologi del suo tempo, da Ambrogio ad Agostino, da Giovanni Crisostomo a Pietro Crisologo.
Fu una donna colta e raffinata, a lei si deve la costruzione della Basilica di San Giovanni Evangelista. Il suo Mausoleo a forma di croce latina, anticamente annesso alla vicina Basilica di Santa Croce, ed il ciclo musivo in esso ospitato, celebra la vittoria della vita eterna sulla morte.
Teodora
(c. 500 – Costantinopoli, 28 giugno 548)
Imperatrice di Bisanzio, non è mai venuta a Ravenna, ma qui la sua immagine regale ha attraversato indenne la furia iconoclasta nei secoli.
Pari in dignità di rappresentazione al suo sposo, l’Imperatore Giustiniano, con il quale si confronta dalle pareti dell’abside di San Vitale, Teodora è un’icona di bellezza e potere. Forse proprio per questo la storia del suo tempo ne ha narrato vicende impopolari, mentre in epoche più recenti è stata simbolo e fonte di ispirazione.
Chiara Da Polenta
(c. 1230– 1292)
Fondò nel 1250 il monastero delle Clarisse di Santa Chiara, nella chiesa di S. Stefano su struttura del V secolo che venne, per l’occasione, restaurata. Nel presbiterio si trovava un ciclo di affreschi del XIV (ora al Museo Nazionale di Ravenna). L’edificio fu convertito in teatro (oggi Teatro Rasi).
Francesca Da Polenta
(Ravenna 1259/1260 – Rimini 1285)
Figlia di Guido Minore Da Polenta, poco si conosce di Francesca. Celebre dannata dell’Inferno dantesco, è un’anima travolta dalla bufera nel cerchio dei Lussuriosi, per sempre unita a quella del cognato amante Paolo Malatesta, con il quale è stata uccisa dal marito Gianciotto, signore di Rimini.
Le folgoranti terzine, che racchiudono la storia d’amore e di morte, hanno trasformato la giovane ravennate in un’icona commovente che sopravvive nei secoli nell’immaginario artistico e collettivo.
Barbara Longhi
(Ravenna 21 settembre 1552 – 23 dicembre 1638)
Figlia d’arte, inizia il suo apprendistato nella bottega del padre Luca ma ben presto manifesta una propria autonoma originalità stilistica che le vale l’apprezzamento del Vasari.
Tra le opere più celebri e di certa attribuzione vi è Ritratto di monaco camaldolese, Giuditta e Oloferne e Santa Caterina d’Alessandria, dietro la quale si cela l’autoritratto dell’artista, conservate al MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna. Altre opere si trovano a Baltimora, Indianapolis e Parigi.
Teresa Gamba
(Ravenna 1799/1800 – Settimello 27 marzo 1873)
Scrittrice. Figlia del conte Ruggero Gamba, patrizio ravennate. Il padre combinò il matrimonio fra la figlia diciottenne e Alessandro Guiccioli nobile ravennate, quasi sessantenne. Di Teresa esiste un’ampia letteratura per essere stata l’amante del massimo esponente del romanticismo inglese, il poeta Lord George Gordon Byron.
Marianna Bacinetti
(Ravenna 9 novembre 1802 – Firenze 15 aprile 1870)
Di nobile famiglia ravennate, donna di straordinaria bellezza e cultura, abbraccia gli ideali risorgimentali e la causa italiana, per la quale desidera vincere o morire. Protettrice di patrioti e amante di un re, giovane vedova si risposa.
Raffina la sua conoscenza della lingua tedesca, studia e traduce fino a ricoprire un ruolo significativo nel dibattito filosofico italiano della seconda metà del secolo. Nel 1865 è l’unica donna ammessa all’Accademia delle scienze morali e politiche di Napoli.
Anita Garibaldi
(Morrinhos 30 agosto 1821 – Mandriole di Ravenna 4 agosto 1849)
Ana Maria de Jesus Ribeiro, meglio conosciuta come Anita Garibaldi è stata una rivoluzionaria repubblicana brasiliana, moglie e compagna d’armi di Giuseppe Garibaldi.
La loro unione ha incarnato lo spirito dell’età del romanticismo e del liberalismo rivoluzionario del XIX secolo. Esperta cavallerizza e madre di quattro figli, ha seguito il compagno in Europa. Qui si muove fra Nizza, dove risiedono i figli, e le diverse campagne della guerra d’Indipendenza.
Anita morirà a Mandriole, vicino a Ravenna, nella Fattoria Guiccioli, ora diventata luogo della memoria. La nostra città le ha anche dedicato una Piazza.
Augusta Rasponi Del Sale
(Ravenna 1864 – Ravenna 1942)
Di famiglia altolocata, riceve un’educazione completa. A disagio nei salotti, è attratta dall’arte e crea immagini raffinate a misura di infanzia, alla quale si dedica da filantropa e puericultrice.
In Italia disegna per il Giornalino della Domenica e il Corriere dei Piccoli. Nel 1900 esce a Londra il suo Mother Duck’s Children: il tratto sottile, i bambini eleganti e paffuti, l’attenzione per le madri e la sua “oca” diventano celebri. Molte illustrazioni di Gugù sono esposte al Victoria and Albert Museum.
Cornelia Fabri
(Ravenna 9 settembre 1869 – Firenze 24 maggio 1915)
Prima donna laureata in matematica alla Scuola Normale di Pisa con il massimo dei voti e la lode nel 1891, ha dedicato la vita, con grande passione, agli studi scientifici, occupandosi di analisi matematica, meccanica e idraulica.
È nota anche per un contributo di scienza applicata legato a Ravenna: inventò una “campana elettrica” per segnalare alle navi l’ingresso nel porto in caso di nebbia, installata poi in diversi scali marittimi.
Cordula Poletti
(Ravenna 27 agosto 1885 – Sanremo 12 dicembre 1971)
Scrittrice, libera pensatrice, femminista, impegnata in attività culturali e in iniziative sociali a favore dei più deboli. Ha avuto una vita avventurosa anche sentimentalmente. Sposò Santi Muratori.
Ha avuto relazioni sentimentali con Sibilla Aleramo ed Eleonora Duse. Ha scritto testi dedicati a Dante, Pascoli, Carducci. Visse per 40 anni con la contessa Eugenia Rasponi.
Armanda Ravuzzi
(Ravenna 12 luglio 1889 – 16 marzo 1919)
Diplomata a Ravenna nel 1915, è stata una delle prime Infermiere Volontarie di Croce Rossa e ha probabilmente prestato servizio al fronte durante la prima guerra mondiale.
Conosciamo il suo nome grazie alla guida di Ravenna di Corrado Ricci, che la cita all’interno del ciclo pittorico nella Cappella della Pace e della Vittoria in Sant’Apollinare Nuovo. Era anche professoressa abilitata all’insegnamento di disegno tecnico nelle scuole femminili.
Emma Calderini
(Ravenna 13 febbraio 1899 – Medesano 5 marzo 1975)
Fin dalla giovinezza fu una disegnatrice di moda ed esperta di storia dell’abbigliamento, collaborando per i periodici femminili del tempo. Divenne una celebre costumista per il teatro in tutti i generi di spettacolo, specialmente quello classico per il Teatro Greco di Agrigento, e per il balletto.
Nel 1934 pubblica Il costume popolare in Italia, primo testo di questo genere in Italia e raccolta imponente di duecento tavole a colori sull’abbigliamento regionale che testimonia la sua continua attività di ricerca.
Ines Morigi Berti
(20 aprile 1914 – 27 ottobre 2014)
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. È stata un’artista di grande e raffinato talento, restauratrice, insegnante amata da tante generazioni di studenti.
Con i suoi restauri ha contribuito a riportare splendore ai mosaici della nostra città. Ha dedicato l’intera vita all’arte del mosaico. Esponente di spicco e ambasciatrice del mosaico di Ravenna nel mondo.
Giovanna Bosi Maramotti
(Faenza 1 dicembre 1924 – 1 luglio 1996)
Insegnante, amministratrice, politica, intellettuale, la prima donna della provincia di Ravenna eletta in Parlamento (1976), nelle liste del PCI di Enrico Berlinguer. Si laureò nel 1947 in Letteratura latina.
Si dedicò all’insegnamento nelle scuole superiori. È stata Assessore alla cultura come indipendente di sinistra nella prima Giunta di sinistra.