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Donne di Ravenna dai forti ideali e valori

Amalasunta - Regina degli Ostrogoti

Ci sono donne che Ravenna non può dimenticare, hanno lasciato un’impronta indelebile, grazie ai loro ideali e ai loro valori, che riecheggiano ancora in alcuni luoghi della città.

Già lo scorso anno, grazie alla galleria a cielo aperto di Via Zirardini, vi avevamo parlato di loro, ma proseguiamo nel nostro racconto, che vede come protagoniste tante donne impegnate in campi diversi, religiose, benefattrici, educatrici e dottoresse.

Sono donne che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco in professioni, che erano prettamente maschili o che con il loro operato hanno permesso ai più deboli di ricevere cure e assistenza medica.

Sono tutte donne reali e che non meritano di sparire dai nostri ricordi, quindi scopriamole insieme.

Amalasunta, Regina degli Ostrogoti

(Ravenna, tra 495 e 498 d.C. – Bolsena, 30 aprile 535 d.C.)
Figlia del re Teodorico, con la morte del padre, nel 526, divenne reggente del regno degli Ostrogoti in nome del figlio Atalarico, donna dalla grande visione politica, continuò sulla strada tracciata dal padre: unire Goti e Italiani, Ariani e Cattolici. Si scontrò però con i pregiudizzi che suscitava sia presso gli Ostrogoti sia presso i Bizantini. Alla fine fu sopraffatta, tradita e uccisa proprio dai suoi Goti.

Amalasunta - Regina degli Ostrogoti
Amalasunta, regina degli Ostrogoti in Italia. Dettaglio dalle Nuremberg Chronicles (1493)

Antonia Alighieri

(Firenze, fine XIII secolo – Ravenna, dopo il 1371)
Figlia di Dante Alighieri, alla morte del padre (1321) si fece monaca col nome di suor Beatrice nel Monastero di S. Stefano degli Ulivi a Ravenna.

Adriana Tavelli “Madre Andreana”

(Ravenna, 1546 – 1613)
Rimasta vedova all’età di 28 anni di Girolamo Tavelli si incammina verso la strada della consacrazione alla fede. Nel 1582 mette a disposizione la sua casa accogliendo fino 12 giovani che aspirino alla convivenza comune seguendo le “regole et ordini” da lei stessa scritte dando vita alla Congregazione Francescana delle “Vergini di San Giuseppe” detta comunemente delle Tavelli.

Giulia Pascoli “Suor Chiara”

(Ravenna, 1638 – 1687)
Nata a Ravenna nel 1638, ebbe un’educazione religiosa e quando suo fratello Carlo entrò a far parte dell’ordine Cappuccino col nome di Frate Antonio Felice anche lei volle seguire le sue orme e diventare Cappuccina. Dopo molte difficoltà, durate circa 15 anni, nel 1675 fondò il Monastero delle Cappuccine nella casa di sua madre e lei divenne suor Chiara. L’amorevole cura verso le orfanelle le valsero l’affetto e l’ammirazione dei ravennati.

Costanza Ghika Rasponi

(Valacchia -Romania 1835 – Ravenna 1895)
È stata la principale fautrice della nascita di Croce Rossa a Ravenna, che viene fondata il 15 aprile1888 presso la residenza di famiglia, Palazzo Rasponi Murat. Costanza, figlia di Costantino principe di Valacchia, aveva sposato Gioacchino Rasponi Murat a Parigi nel 1858, portando in dote alla famiglia importanti relazioni internazionali. La principessa ha sempre partecipato alle attività sociali e di assistenza del marito, proseguendo anche dopo la sua prematura scomparsa nelle 1877. Nel 1875 fondò una commissione di patronesse al fine di avviare una Società Operaia Femminile di Mutuo Soccorso.

Fotografia di Costanza Ghika Rasponi su gentile concessione della famiglia
Fotografia di Costanza Ghika Rasponi su gentile concessione della famiglia

Gabriella Rasponi Spalletti

(Ravenna, 1853 – Roma, 1931)
Gabriella diviene membro dell’Unione delle dame di Croce Rossa Italiana e si occupa di preparare materiale sanitario, raccogliere fondi e nuove iscrizioni. Fondatrice di una scuola di ricamo, che negli anni diviene una società cooperativa di mutuo soccorso ed istituto professionale femminile, è presidentessa del Consiglio Nazionale delle Donne Italiane, la cui prima riunione si tiene nel 1908. Obiettivo del CNDI era di giungere a una progressiva emancipazione civile della donna, in ambito educativo, sociale e lavorativo, per giungere alla emancipazione politica.

Maria Ponti Pasolini

(Gallarate, 1856 – Roma, 1938)
Consapevole delle condizioni delle donne lavoratrici nel 1883 fonda a Coccolia una scuola di ricamo per giovani donne e nel 1903 promuove le Industrie Femminili Italiane, un consorzio di cooperative e imprese con lo scopo di impedire lo sfruttamento della manodopera e di migliorare le condizioni economiche delle lavoratrici. Ispirandosi alle biblioteche popolari fonda nel 1897 la Biblioteca Storica Andrea Ponti, volta a favorire l’integrazione dell’istruzione scolastica e destinata alle giovani donne che non avevano possibilità di continuare gli studi. Fervente femminista nel 1906 firma una petizione a favore del suffragio femminile e nel 1908 partecipa al primo Congresso Nazionale Femminile organizzato da Gabriella Spalletti Rasponi assumendo la presidenza della sezione Educazione e Istruzione.

Fotografia di Maria Ponti Pasolini, Bim, Biblioteca Comunale di Imola
Fotografia di Maria Ponti Pasolini, Bim, Biblioteca Comunale di Imola

Proserpina Isotta Gervasi

(Castiglione di Ravenna, 1889 – Modena, 1967)
Si laureò in Medicina all’Università di Bologna, e poi si specializzò in Pediatria nel 1919, divenne la prima Dottoressa in Italia a diventare medico condotto. Iniziò a lavorare nelle campagne ravennati dove era conosciuta come “la dottoressa dei poveri” o l’“angelo in bicicletta”. Donna elegante e di grande cultura ha frequentato i salotti nei quali la conversazione attraversava i luoghi dell’arte e della cultura; famosa anche per la sua passione per i motori e per il volo in cui dimostrò essere un’antesignana. Le sono stati conferiti diversi riconoscimenti per la sua carriera medica.

Argia Drudi “la dottoressa dei poveri”

(Castiglione di Ravenna, 1901- 1957)
Seguendo la sua vocazione, entrò nell’Istituto di S. Teresa del Bambino Gesù diventando Suor Argia. Spronata da Don Angelo Lolli riprese gli studi e, lavorando di giorno e studiando di notte, recuperò tutti i gradi scolastici fino ad ottenne la maturità classica. A 40 anni si iscrisse a Farmacia e conseguito il titolo decise di laurearsi anche in Medicina e Chirurgia. Così a 46 anni diventò la dottoressa di Santa Teresa.

Libera Musiani

(Ravenna, 1903 – 1987)Nel 1948 è tra le fondatrici del Gruppo mosaicisti dell’Accademia di Belle Arti. Il suo nome compare anche tra le liste delle crocerossine. Negli oltre 50 anni di carriera affermò il proprio talento nell’arte e nel mestiere operò in tutta Italia e all’estero non solo come restauratrice e copista ma anche come artista.

Natalina Vacchi

(Ravenna, 1914-1944)
Nata a S. Pietro in Vincoli nel 1914 da un’umile famiglia di braccianti si iscrisse clandestinamente al PCI nel 1942 e poco dopo entrò a far parte della Resistenza ravennate, traendo in salvo Arrigo Boldrini nel settembre 1943. Arrestata in seguito all’uccisione del brigatista nero Leonida Bedeschi (Catìveria) venne maltrattata in carcere e condannata a morte per rappresaglia assieme ad altri 11 prigionieri. Fu impiccata all’alba del 25 agosto 1944, presso il Ponte degli Allocchi, dopo essere stata costretta ad assistere all’esecuzione di tutti i suoi compagni.

Fotografia di Natalina Vacchi dall’Archivio UDI Ravenna
Fotografia di Natalina Vacchi dall’Archivio UDI Ravenna

Giorgina Danesi

(Ravenna, 1922- 1982)
Dopo essersi diplomata in ragioneria si trasferisce a Firenze per seguire la scuola per ostetriche completata nel 1952. Ritornata in Romagna inizia a collaborare con la dott.ssa Gervasi mettendo a frutto la competenza acquisita. Insieme sono state le promotrici della sanità diffusa nel territorio, accomunate dall’uso della bicicletta per raggiungere i propri assistiti e dall’impegno per migliorare la vita delle persone, in particolare aiutando le donne e i loro figli.

Isotta Fiorentini Roncuzzi

(Ravenna, 1925 – 2016)
Laureata in Chimica Industriale, i suoi studi sulle tecnologie del mosaico antico e contemporaneo l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Tantissimi sono gli studenti che da lei hanno appreso la tecnologia del mosaico presso l’Istituto Statale d’Arte e presso la scuola di Restauro del Mosaico di Ravenna. Ha pubblicato numerosi libri e tenuto innumerevoli corsi e conferenze sul mosaico e i suoi materiali presso Università e Istituti italiani ed esteri. Amava dire che il mosaico rappresenta un’epoca in cui l’uomo ha dato voce alla pietra. Co-fondatrice dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei nel 1980 a Ravenna, ne è stata per più di 20 anni Presidente. A lei si deve la realizzazione del Parco della Pace.

Mirca Modoni Georgiou

(Ravenna, 1950 – 2005)
Pedagogista tra gli anni ’80 e ’90 ha seguito con metodi particolarmente innovativi, semplici ed efficaci, le insegnanti delle Scuole dell’infanzia del Comune di Ravenna nella costruzione di percorsi didattici finalizzati allo sviluppo della fantasia e delle abilità creative dei bambini e delle bambine. Studiosa e ricercatrice ha scritto Le donne di Ravenna: ritratti femminili dal XV al XX secolo, Gugù migliaia di bambini nella mente, La Principessa Pinaccia.

RavennaTourism

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Ogni giorno la redazione di Ravenna racconta attraverso immagini e contributi di vario tipo la città al di fuori dei luoghi comuni, in un percorso in bilico tra arte, cultura, mare e natura.

A cura della Redazione Locale
E-mail: turismo@comune.ravenna.it

Data pubblicazione: 6 Marzo 2024
Data revisione: 6 Marzo 2024

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