Immersa nella campagna di Classe spicca la Torraccia: un’antica torre di avvistamento. L’edificio sorge a circa tre chilometri dal mare e a uno e mezzo dall’argine dei Fiumi Uniti.
La torre, chiamata «Gaetana», in ricordo del pontificio Bonifazio Caetani, fu edificata nel 1617. Il porto annesso al canale in epoca moderna fu lo snodo marittimo principale di Ravenna e tale rimase fino al 1737, quando si inaugurò un nuovo raccordo col mare nel canale “Corsini”.
La Torraccia è una struttura a base quadrata munita di tre cannoniere al piano terra: una rivolta a mare e due verso la zona anticamente occupata dalla spiaggia.
L’edificio è ormai danneggiato alla sommità, ma all’interno si conserva ancora una stretta scala che conduce al piano superiore. Come ipotizzato da studi recenti, la sommità probabilmente era dotata di terrazza e merlature.
Attualmente è raggiungibile solo percorrendo una carraia privata posta sulla via Marabina, la strada che collega Ponte Nuovo a Lido di Dante.
La Torraccia è l’emblema del legame tra Ravenna e le acque che la circondano. Acque stagnanti come quelle antiche paludi che, oltre a proteggere la città, condizionavano la vita degli abitanti creando un ambiente dove «le acque stagnano […] le case crollano e le imbarcazioni si arenano. I vivi muoiono di sete e i morti galleggiano».
Ma la Torraccia ricorda anche quanto l’acqua sia da sempre indispensabile per Ravenna: attraversata da fiumi e canali, fu scalo di commercio marittimo nell’Adriatico.