Il bello di Ravenna è che è la meta ideale per qualsiasi vacanza si voglia organizzare.
Siete appassionati di storia e cultura? Benissimo, le proposte della città d’arte sono ricchissime, a cominciare dagli otto monumenti del sito UNESCO.
Siete alla ricerca di mare e relax? Nove sono le località balneari che costellano i 35 chilometri di costa.
Siete amanti della natura e delle attività all’aria aperta? Non tutti conoscono le oasi che circondano la città, paesaggi unici e affascinanti dove immergersi nel verde.
I punti di interesse per gli amanti della natura a Ravenna e dintorni sono numerosi, e molti di questi fanno parte dell’area del Parco del Delta del Po, Patrimonio Unesco.
Oggi vi portiamo alla scoperta di alcuni di questi luoghi, perfetti per godersi una giornata di sole a pochi chilometri dal centro della città.
L’Oasi di Boscoforte
L’Oasi di Boscoforte si trova a nord di Ravenna, a circa 30 chilometri. Si tratta di una piccola penisola che si estende per 6 chilometri lungo l’argine sinistro del Reno, circondata dalle acque delle valli di Comacchio.
Al suo interno, tra specchi di acqua dolce, canneti, tamerici, pioppi e salici, trovano posto per nidificare e sostare numerosissime specie di uccelli.
Gli amanti del birdwatching possono ammirare fenicotteri rosa, avocette, volpoche, spatole e il falco di palude. I più fortunati, invece, riescono ad ammirare anche l’usignolo di fiume o il basettino (ormai molto raro).
Questo luogo è molto noto anche per la presenza dei numerosi cavalli di razza Camargue posti in libertà in questa piccola lingua di terra incontaminata. Poco distante si trova anche il museo NatuRa, ricco di collezioni storiche ornitologiche, oltre che raccolte di conchiglie, rettili e mammiferi del territorio ed esotici.
L’accesso al sito è consentito solamente in giornate prestabilite e con visite guidate, per cui è bene organizzarsi se si vuole godere di questa oasi naturale, aventi caratteristiche uniche quanto a patrimonio faunistico e biodiversità.
Valle Mandriole e l’Oasi del Bardello
Non molto distante dall’Oasi di Boscoforte, costeggiata dal Fiume Lamone si trova Valle Mandriole, detta anche della Canna. Parliamo di una suggestiva valle di 260 ettari, dove specchi d’acqua dolce sono circondati da fitti canneti, a nord del bosco allagato di Punte Alberete.
Una torre di avvistamento, collocata sul lato sud, permette di osservare l’area dall’alto. Anche qui, le specie interessanti non mancano. La zona è popolata soprattutto da garzaie di aironi europei, ma nidificano anche la folaga, lo svasso maggiore e l’oca selvatica.
Quella che viene chiamata Oasi o Bassa del Bardello è una piccola area a est di Valle Mandriole, che costituisce l’unica parte di prateria sommersa di acqua dolce della zona. In questa riserva è possibile ammirare tartarughe d’acqua e una flora variegata, dove spiccano il ranuncolo d’acqua e orchidee selvatiche.
La Pialassa della Baiona e Prato Barenicolo
La Pialassa della Baiona si trova a 10 chilometri da Ravenna, in direzione nord. 1100 ettari di zone umide che, viste dall’alto, formano un mosaico di terra e acqua poco distante dal Mare Adriatico.
Il termine “Piallassa” nasce dal sistema dinamico lagunare che riceve (“piglia”) e restituisce (“lascia”) l’acqua marina a seconda delle maree. Una scacchiera di specchi d’acqua, dossi e canali artificiali rendono l’aspetto di questo paesaggio davvero unico.
Il Prato Barenicolo è uno dei più affascinanti chiari dell’area: è una piccola prateria salmastra popolata da una ricca vegetazione e molti uccelli, come avocette, cavalieri d’Italia e limicoli. Durante l’alta marea, l’acqua salmastra sommerge il prato, rendendolo inaccessibile.
La laguna può essere raggiunta dalla Pineta di San Vitale. L’ideale è visitarla partecipando ad un’escursione organizzata a piedi, in bicicletta o a bordo di una barchetta.
Ortazzo, Ortazzino e Foce del Bevano
All’interno della Pineta di Classe, nei pressi della Foce del Bevano, le aree denominate dell’Ortazzo e dell’Ortazzino costituiscono il sito costiero che vanta la maggiore biodiversità dell’intero litorale emiliano-romagnolo. La foce di questo torrente è oggi l’ultima foce estuariale meandriforme dell’alto Adriatico che non ha subito interventi e che continua a evolversi in modo naturale.
Quest’area merita di essere visitata perché è testimonianza di come doveva essere la zona costiera prima che l’uomo intervenisse modificandone l’aspetto.
L’Ortazzo si formò come valle di acqua dolce, ma oggi è contaminata dalla falda salmastra che l’ha reso un ampio stagno costiero, dall’aspetto del tutto incontaminato. Solo durante la bella stagione i punti più bassi si asciugano e si formano vaste distese fangose.
Nell’area dell’Ortazzino, prati aridi di ginepro e olivello spinoso si alternano ai prati umidi e salmastri, dove svettano dall’acqua giuncheti e salicornieti.
Il sito è l’habitat naturale di numerose specie di volatili, che si possono trovare nelle fasi di migrazione, svernamento e nidificazione. In questa zona si possono ammirare anche meravigliosi esemplari di rapaci diurni come le albanelle e l’aquila anatraia maggiore.
Un esperienza che non puoi mancare tra i dintorni di Ravenna! Queste riserve naturali vi sorprenderanno sicuramente per grandi e piccini che vogliono inoltrarsi nella natura incontaminata.