Nel giugno del 1819 Lord George Gordon Byron, poeta e politico inglese, giunse a Ravenna il giorno di Pentecoste, al seguito della contessa Teresa Gamba Guiccioli, conosciuta nei salotti di Venezia.
Durante il suo soggiorno nella città, pare che egli fosse diventato ghiotto di una locale “zuppa” di crema e cioccolato.
Si narra che sia stato il cuoco di una di queste dimore a perfezionare la ricetta, traendo spunto da un dolce inglese, il trifle, che comprendeva oltre alla crema anche il pan di Spagna, il tutto innaffiato in qualche bevanda alcolica.
Il nuovo dolce venne dunque chiamato “inglese” in onore al celebre poeta britannico.
Nacque così la “Zuppa Inglese” (la “Sopainglesa” in dialetto) che da allora viene preparata con molte varianti, con savoiardi o amaretti o alchermes.
Qui riportiamo parte della ricetta di Pellegrino Artusi che lascia una certa acquolina in bocca:
Prendete una forma scannellata, ungetela con burro freddo e cominciate a riempirla nel seguente modo: una conserva di frutta, poi uno strato di crema ed uno di savoiardi intinti in un rosolio bianco. Versate dell’altra crema e sovrapponete alla medesima degli altri savoiardi intinti nel rosolio e ripetete l’operazione fino a riempirne lo stampo (…)
Pellegrino Artusi – La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene (1891)
Non importa quanto abbiate mangiato.
C’è sempre spazio per il dolce!