Non ho scelto Ravenna per i suoi monumenti; l’ho scelta perché in questa città ho trovato il corso di laurea che faceva per me.
Col tempo, però, ho capito che studiare a Ravenna significa immergersi nella cultura, nell’arte, nel passato. Le sedi del campus ravennate si trovano in splendidi palazzi nel cuore della città.
Tali strutture offrono a noi studenti un’occasione unica: vivere l’esperienza universitaria in un contesto pieno di fascino, che racconta storie, curiosità e passati gloriosi.
C’è Palazzo Corradini, in via Angelo Mariani, cuore del Campus di Ravenna e sede dei corsi del Dipartimento di Beni Culturali.
In questo luogo si raccolgono tutti gli universitari, perché nell’edificio seicentesco ha sede anche la Biblioteca centrale del Campus.
Questo edificio conserva decorazioni, stucchi, e lo stemma del cardinale Barberini. A partire dai primi del Settecento fino alla fine del secolo successivo, il palazzo è appartenuto alla famiglia Ginanni Corradini.
A poca distanza, in via Guaccimanni, è situato Palazzo Santacroce, sede del corso di laurea in Science for the Conservation-Restoration of Cultural Heritage.
Qui gli studenti indagano le opere d’arte e individuano le metodologie di recupero più adeguate. Il tutto avviene in uno splendido scrigno di stanze dai soffitti dipinti in ‘stile pompeiano’.
E poi c’è Casa Traversari, sede del Dipartimento di Storie Culture Civiltà, quartier generale degli studi in archeologia. La dimora porta il nome di una nota famiglia: i Traversari, così nota da essere stata citata da Dante del XIV canto del Purgatorio.
Da casa Traversari si raggiunge Palazzo Verdi, in via Giuseppe Pasolini, sede del corso di Laurea in Cooperazione Internazionale. Si tratta di un antico palazzo nobiliare , costruito da Camillo Morigia, uno dei più importanti architetti ravennati dell’epoca.
Qui si formano i futuri cooperanti, funzionari della Banca Mondiale, lavorano nelle Ong del mondo.
La sede che ospita i corsi di Giurisprudenza a Ravenna, in via Oberdan, è l’ultima tappa di questo percorso. Si tratta di una porzione del Seminario Arcivescovile, edificio che risale al 1779, anno in cui l’arcivescovo di Ravenna Mons. Cantoni trasferì il complesso seminariale in questo sito occupato fin dal 1560 dal convento dei Gesuiti.
Ecco cosa significa studiare a Ravenna: vivere quotidianamente in un contesto storico fuori dal comune, come in una cartolina.
Valentina Galletti