Da diversi anni l’Arte a Ravenna non è soltanto monumenti e mosaici. Esiste una mappa, grande come tutta la città, con più di ottanta opere diverse, moderne e sempre visibili.
È l’arte di strada, quella dei murales, che colora gli edifici portando la creatività al di là dei luoghi consueti: è la Street Art!
Grazie all’associazione culturale Indastria, che in questi anni ha collaborato con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna, la città è diventata una piccola capitale della street art e un punto di riferimento a livello nazionale.
Dalla Darsena a Porta Adriana, dalla zona Stadio alla Rocca Brancaleone, Ravenna si è trasformata in un museo a cielo aperto che ospita opere di artisti internazionali. Lavori tendenzialmente grandi che portano un messaggio culturale.
La palestra dell’Istituto Tecnico, in via Sighinolfi, è una parallelepipedo grigio e quasi industriale. MILLO, artista di origini Brindisine, lo ha interamente ridecorato con un’opera gigante.
Due giovani innamorati si elevano sulla città, con lo sguardo fisso sul cellulare. Solo i loro luoghi del cuore sono possono rivelare i propri sentimenti. Sono connessi ma non si incontrano.
QBIC invece è un artista kazako, illustratore e designer, che in via Fiume ha realizzato un’immagine onirica, surreale, con grandi uccelli bendati che volano al tramonto, guidati da personaggi incappucciati. Forse un omaggio a chi parte, senza una meta, alla ricerca di una vita più degna.
Nel centro storico, in via Pasolini, c’è un Dante dal profilo solenne, ma con il volto a colori, come se fosse una tavolozza geometrica. KOBRA, street artist brasiliano, ha creato il proprio omaggio al Sommo Poeta, tradizionale e vivacissimo allo stesso tempo.
Due innamorati che si baciano prima di essere inghiottiti dalla vegetazione è opera concettuale, robotica, scomposta, che l’artista italiano PIXEL PANCHO ha realizzato in via Trieste in verticale.
Il colore della pelle dei protagonisti è il medesimo del palazzo che funge loro da dolce riparo.
Poco lontano, in via Tommaso Gulli, JIM AVIGNON, artista originario di Monaco di Baviera e uno degli artisti ad aver realizzato un’opera sul Muro di Berlino dopo la sua caduta, ha creato un’opera che parla di integrazione, realizzata in uno dei quartieri più multietnici della città.
In Darsena campeggia il “mostruoso” murales di ERICAILCANE, artista di fama mondiale, collocato sui muri dell’ex mangimificio Marini. Un grande serpente marino spaventa i poveri topolini a bordo di una barca stipata. Chiedono la resa, sventolando una bandiera bianca, per poter passare oltre e magari raggiungere un luogo sicuro, al riparo dalle minacce della modernità.
Poco più in là, nei pressi del Pala de Andrè, due opere realizzate da Ericailcane e dalla compagna BASTARDILLA ci fanno riflettere sulla fatica dura per combattere contro il fascismo.
Più o meno nascoste per le vie del centro (e dei lidi), ci sono anche opere molto più piccole. Sono gioielli incastonati, da scovare con il tempo, magari una “scusa” per aggirarsi in parti della città al di fuori delle solite rotte turistiche. Dell’artista francese Invader e delle sue opere ne abbiamo già parlato qui.
La nostra suggestione per la minuteria artistica questa volta riguarda BLUB, artista fiorentino celebre a livello internazionale per le sue opere della serie “L’arte sa nuotare”, per la quale ha realizzato ritratti di personaggi famosi (cantanti, stilisti, attori, compositori, personaggi storici e molti altri) rigorosamente sott’acqua e con maschera da sub.
Le sue opere, alcune delle quali sono state rubate – segno quantomeno di apprezzamento – vengono solitamente realizzate sugli sportelli che racchiudono le terminazioni elettriche urbane. A Ravenna sono ormai una trentina, e formano una nuova mappa nella mappa.
Queste opere, e moltissime altre, sono sempre a portata di mano. Sono visitabili liberamente, creandosi un proprio itinerario per gusto e ispirazione, oppure prendendo parte a una delle biciclettate guidate da esperti che portano i curiosi a spasso per la città, per guardarla con occhi nuovi e da angolazioni diverse.
A Ravenna c’è un nuovo strato artistico, una nuova dimensione dell’arte. Un mosaico di opere continuo e mai finito, che si rinnova da secoli.