Esiste una Bellezza universale? Più probabilmente esiste il concetto di Bellezza che ognuno può incontrare dove vuole, trovare le sue avvenenze, quelle che lo rendono migliore.
Se è vero che una certa predisposizione a fare esperienza della bellezza è innata, è altrettanto vero che l’occhio da esteta può essere esercitato. Proviamo a proporre un allenamento in cinque tappe attraverso le bellezze di Ravenna.
Il bel Guidarello
La rigidità dell’armatura, scolpita nel marmo, contrasta con la morbida espressività del volto di Guidarello Guidarelli, cavaliere ravennate al soldo dei Borgia nel ‘500, la cui ultima immagine dimora al MAR – Museo d’Arte di Ravenna.
Il volto cerca dolcezza e va al di là del suo abito d’acciaio. La sua leggenda, non a caso, è legata a un bacio.
Attorno alla sua figura si irradia la pinacoteca, che già nel nome si presenta come uno “scrigno” di bellezze, da assaporare, con occhi nuovi, con lentezza e delizia.
La Biblioteca delle Biblioteche
Sulla porta dell’antica biblioteca del monastero camaldolese, oggi Aula Magna della Biblioteca Classense, troneggia il monito: “In Studium, non in Spectaculum.”
È uno stucco dorato in cima a due scalinate convergenti, che conducono a un portone in legno.
Ciò che è importante, ciò che è vero e che è bello, non sta nello spettacolo, nello sfoggiare, ma nella contemplazione.
A volte, poi, la Storia crea dettagli così densi che si decide di non cancellarli.
La parete dell’ex refettorio del monastero, dal 1921 “Sala Dantesca” adibita a conferenze, è stato riaperto nel 2017 dopo anni di restauro.
I lavori hanno ripristinato il dipinto “Le Nozze di Cana” (1580) del pittore Luca Longhi.
Le Valli di Ravenna
Ravenna è circondata da “valli” dove è possibile navigare e osservare una natura sorprendente, così vicina alle opere dell’uomo.
Appena oltre la sponda nord del fiume Lamone si erge solitaria, una torre di avvistamento. Salendo in cima ci si ritrova in un paesaggio selvaggio e protetto, che resiste tra mare e campagna.
Per qualche ora, la bellezza la cerchiamo in ciò che già esiste, ciò che non è stato modificato, per dargli un senso. La Natura è così, senza filtri o metafore.
È bella per il suo equilibrio, a volte tremendo, ma puro e perfetto.
Sulle spiagge di Ravenna
L’impressione di preludio alla grandezza si può avere mettendo sulle passerelle che da alcuni anni introducono alle spiagge di Ravenna, solcando con grazie la pineta.
Esse inducono al silenzio e alla contemplazione. Si passa adagio un confine fisico, ma anche simbolico perché la spiaggia è un altro mondo, invisibile dalla strada.
Una città “terragna” come Ravenna, ma sorella del mare. E allora godiamoci la passeggiata per entrare in punta di piedi verso l’incontro tra terra e acqua.
Il mausoleo di Galla Placidia
Eccoci giunti al Mausoleo di Galla Placidia.
Si tratta di un edificio minuto e quieto. L’ingresso è stretto e buio e si entra pochi alla volta. Poggiamo la mano sulla parete e chiudiamo gli occhi.
Respiriamo per qualche istante i quindici secoli che ci hanno condotto lì dentro. Poi alziamo la testa e apriamo lentamente gli occhi. Godiamoci i riflessi dell’oro, nel blu profondo.
Lo spoglio cofanetto diviene uno scrigno di piccole e grandi aspettative.