Al di là dei monumenti che compongono il sito Unesco di Ravenna, la città offre la possibilità di scoprire il rapporto che la città detiene con l’arte del mosaico anche in numerosi altri luoghi.
Il percorso non può che iniziare con il Museo Tamo, allestito negli spazi dell’ex Chiesa di San Nicolò.
La collezione offre una panoramica sulla storia del mosaico antico ravennate e sulle trasformazioni che ha conosciuto nel corso del tempo, raccontandone le diverse tecniche e lo sviluppo.
I reperti al suo interno spaziano dall’età romana fino alle produzioni più contemporanee, passando per il periodo tardoantico e medievale.
Spostandoci all’interno del Museo MAR è possibile cogliere gli sviluppi moderni dell’arte del mosaico.
All’interno delle sue sale si conserva una suggestiva collezione di mosaici contemporanei nonché nuove opere che, pur utilizzando un linguaggio di tipo musivo, superano di fatto l’ortodossia della tecnica tradizionale.
Il museo inoltre è sede principale della Biennale di Mosaico Contemporaneo, una grande festa espositiva durante la quale la città celebra l’arte del mosaico a tutto tondo.
Poco fuori dalla città, in prossimità della Basilica di Sant’Apollinare in Classe, si trova il Museo Classis che raccoglie al suo interno preziose testimonianze archeologiche rinvenute in tutto il territorio ravennate.
Ad accogliere i visitatori si trova sul fronte una spettacolare opera in mosaico denominata Mosaico dell’Onda che decora la rampa di accesso al museo, sottolineando il legame tra Ravenna e il mare.
Infine, da non perdere è il Museo Nazionale di Ravenna, situato all’interno del complesso monumentale di San Vitale.
Al suo interno sono presenti capolavori e tesori donati o rinvenuti nei maggiori cantieri di scavo e restauro della città, tra cui moltissimi in mosaico.
I più noti sono certamente quelli provenienti dai monumenti paleocristiani, tra cui le transenne e la croce rinvenute a San Vitale e la sinopia preparatoria al mosaico trovata all’interno di Sant’Apollinare in Classe.