Uno dei monumenti UNESCO di Ravenna più conosciuti al mondo è sicuramente il Mausoleo di Galla Placidia, non tanto per la sua struttura esterna ma piuttosto per la bellezza che cela al suo interno.
L’atmosfera mistica e accogliente rende la visita a questo mausoleo un’esperienza davvero unica nel suo genere.
Appena varcato l’ingresso chiunque rimane estasiato dallo scintillio e dalla lucentezza delle piccole tessere musive che decorano le pareti e la cupola: l’assenza quasi totale di luce e il colore brillante dei mosaici riescono a creare un’atmosfera davvero magica.
La cupola rappresenta un enorme cielo blu notte decorato da più di 800 stelle luccicanti disposte in cerchi concentrici.
Le stelle più grandi si trovano sui cerchi esterni e man mano che ci si avvicina al centro si rimpiccioliscono creando un gioco prospettico in grado di esaltare la forma della cupola.
Il Cielo stellato è la rappresentazione simbolica dell’Universo, mentre la Croce posta al centro raffigura la divinità.
La croce d’oro è la vera protagonista della cupola ed è volta verso Est, questo perché generalmente nell’antichità l’abside degli edifici sacri puntava verso Oriente.
In questo caso l’architetto si trovò in difficoltà nel dare all’edificio l’orientamento stabilito in quanto il mausoleo era originariamente collegato alla chiesta di Santa Croce.
Il decoratore, pensò bene di poter idealmente rimediare dando l’orientamento “corretto” alla croce che domina al centro della volta stellata.
Le stelle sono raffigurate in modo molto particolare: sono composte da 8 raggi e hanno una forma geometrica.
Il numero otto rimanda a significati simbolici molto antichi, dal mondo ebraico a quello greco cristiano: ai popoli venne concessa la vera salvezza quando, all’alba dell’ottavo giorno, Cristo risorse dalla morte.
Le stelle vengono raffigurate fin dall’Antichità e hanno un significato molto curioso, da collegarsi alle divinità femminili.
Nella mitologia egizia la dea del cielo era Nut, solitamente rappresentata da un lungo corpo blu cosparso di stelle, piegato ad arco con i piedi e la mani a terra.
Il Dio del sole, personificato da Ra, veniva divorato da Nut durante l’ora del tramonto per essere poi partorito all’alba. Nello stesso modo la divinità Nut faceva rinascere le stelle nelle ore notturne.
Per questo motivo Nut era considerata la divinità legata alla resurrezione, e come tale si trova spesso raffigurata all’interno di edifici sacri.
Il cielo blu rappresenta il tema della morte e della vita ultraterrena ed è il colore dominante di questo mausoleo che doveva ospitare le spoglie dell’Imperatrice assieme al suo secondo marito Costanzo e suo figlio Valentiniano III.