Molte delle aree naturalistiche più importanti di Ravenna sono comprese all’interno del Parco del Delta del Po.
Decine di chilometri di costa e di entroterra, pinete e dune sabbiose, intervallate a foci attive e meandri “fossili”, golene, valli da pesca, lagune e secche.
Un’area assai vasta, eletta da numerose specie di uccelli quale dimora di riproduzione, sosta e svernamento. Uno scenario perfetto per dedicarsi al birdwatching.
Da nord a sud, ecco i teatri più incantevoli per l’osservazione di specie rare e affascinanti.
Valli meridionali di Comacchio
La visita alla porzione meridionale delle valli parte da Sant’Alberto.
Al termine del piccolo paese a nord di Ravenna un pittoresco traghetto permette di attraversare il fiume Reno, antico Po di Primaro, e raggiungere la sponda sud delle valli, nei pressi della Penisola di Boscoforte.
Si può proseguire a piedi o in bicicletta verso est, per visitare tutta Valle Furlana (Valle Lavadena, La Scorticata, Valle Scirocca, La Pastorina), fino a Volta Scirocco e alla strada Romea.
La visita a Valle Lavadena è possibile anche con il “Tarabusino”, un piccolo bus elettrico che parte dal Museo NatuRa, centro visite di Sant’Alberto e percorre tutto l’argine sud delle valli di Comacchio.
Valle Mandriole (Valle della Canna)
Per accedere occorre svoltare a sinistra, in direzione Ravenna-Venezia, appena a Nord del fiume Lamone.
Qui si trova un’alta torre che permette di osservare gli uccelli senza disturbarli e di spaziare lo sguardo non solo sulla grande palude, ma anche sul complesso circostante di aree naturali, dal Bardello a Punte Alberete alla Pineta di San Vitale.
Non è possibile compiere il percorso perimetrale della palude, poiché presenta ambienti molto aperti e il disturbo alla fauna sarebbe troppo elevato.
Unico altro punto accessibile – con torre d’osservazione – è Ca’ del Chiavichino, raggiungibile svoltando a sinistra prima del ponte della Statale Romea sullo Scolo Rivalone, in direzione Ravenna/Venezia, oppure dalla Tenuta Augusta, attraverso un ponticello di legno sul Rivalone.
L’oasi del Bardello
Inclusa nella stazione “Pineta di San Vitale e Piallasse di Ravenna” del Parco Regionale del Delta del Po, questo piccolo sito naturalistico vanta ben diciassette diversi habitat d’interesse comunitario.
È l’unico prato sommerso d’acqua dolce della zona, mentre il sistema dunoso qui presente ha creato una serie di depressioni caratterizzate da una ricca vegetazione di piante igrofile.
Osservabile anche dalla torre di osservazione di Valle Mandriole, questa “bassa” è raggiungibile attraverso la carraia sterrata che segue il piede d’argine sinistro del fiume Lamone, partendo dalla base del ponte della Statale Romea sullo stesso Lamone, svoltando a destra appena a Nord in direzione Ravenna/Venezia.
L’oasi di Punte Alberete
Il sito naturale è ben organizzato per la visita, sia autonoma, sia guidata. L’ingresso è attualmente situato appena a Nord del ponte sul canale Fossatone, ma sarà nel prossimo futuro ricollocato a Sud del canale medesimo.
Da qui parte un percorso pedonale interno ad anello, di circa 2 km, che permette di osservare tutti gli ambienti della palude, dal bosco allagato primigenio alle bassure allagate con canneti e arbusteti igrofili, ai cariceti.
Nella parte settentrionale del percorso sono collocati un camminamento schermato ed un capanno per l’osservazione degli uccelli, che permette incontri ravvicinati davvero eccezionali con specie altrove rarissime e impossibili da vedere.
Al termine del percorso è possibile proseguire a piedi verso la torretta di avvistamento della Valle Mandriole, poco più a nord.
Si consiglia qualche protezione contro le zanzare, soprattutto al tramonto.
Pialassa della Baiona
La Piallassa della Baiona è raggiungibile attraverso la Pineta di San Vitale, svoltando a destra, in direzione Ravenna-Venezia, appena a Nord del ponte sul canale Fossatone, verso la Ca’ Vecia.
A sinistra dell’aia della casa pinetale parte un sentiero che raggiunge le rive occidentali della laguna, nei pressi del cosiddetto Chiaro del Comune, uno dei bacini dolcificati che ospita la maggiore densità ornitica nei diversi periodi dell’anno.
Una torretta di osservazione è posta a Marina Romea, nella zona della bassa della Vigna, e permette di osservare la porzione orientale della Baiona.
La torretta è raggiungibile parcheggiando presso Piazza degli Spinaroni oppure in fondo a Viale dei Pioppi.
Prato Barenicolo
Lungo la sponda settentrionale della Valle Baiona si trova il Prato Barenicolo, raggiungibile a piedi dallo stradello sulla valle (parcheggio in via degli Aironi o in fondo a viale delle Palme) o dal parcheggio su via delle Valli.
Si tratta di un ambiente molto interessante per la sua vegetazione alofila (strettamente legata all’elevata salinità dell’acqua di mare) e alle specie che lo frequentano per alimentarsi sfruttando il movimento di marea che regolarmente sommerge la vegetazione portando sempre nuovo cibo.
Molto bella e caratteristica la fioritura estiva di Limonium, che colora la valle di lillà. Attenzione, il Limonium è una pianta protetta, non è consentito raccoglierne i fiori!
Pineta di San Vitale
Dalla SS Romea si entra nel bosco seguendo via Fossatone e si lascia l’auto al parcheggio della Ca’ Vecia.
Da qui si prende il sentiero a sinistra, attraversando la pineta, dove è possibile ascoltare e osservare un gran numero di specie.
Il percorso termina sulla zona umida, ma è possibile proseguire lungo le rive degli arginelli che solcano la pialassa, tra le paludi salmastre vicine al bosco (zona di acqua più dolce) e la laguna collegata al mare, più salata.
Sui dossi che emergono dall’acqua e nelle zone d’acqua dolce si possono osservare diverse colonie permanenti.
La foce del Torrente Bevano
La spiaggia, assolutamente naturale e selvaggia, come raramente si trovano in Adriatico, è raggiungibile dal parcheggio di Lido di Dante limitrofo alla pineta, a nord, oppure da Lido di Classe, a sud.
In entrambe le direzioni non può essere percorsa fino alla Foce del Bevano, per ragioni di salvaguardia di alcune rare specie nidificanti.
Lungo via della Sacca, dagli argini del Fosso Ghiaia si possono osservare in lontananza gli splendidi paesaggi dell’Ortazzino, salendo su un’altra torretta di avvistamento.
La Foce è raggiungibile a piedi o in bicicletta, seguendo via Fosso Ghiaia dal Parco 1° Maggio.
L’accesso all’area della Foce del Bevano è soggetto a limitazioni che variano a seconda delle stagioni, si consiglia di verificare gli orari contattando il Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina: +39 0544 437379).
L’Oasi dell’Ortazzo e dell’Ortazzino
La visione dell’Ortazzo è possibile dal sentiero arginale che nel percorrere la riva meridionale collega la carraia di accesso all’Ortazzo (interdetto) alla Pineta di Classe.
Da qui si raggiungono, lungo le rive dell’Ortazzo e in mezzo alla pineta, un capanno ed una torretta per il birdwatching, che si affacciano sulla bassa di Scirocco, parte con acque più dolci e radi canneti.
Il sito si raggiunge percorrendo via Bevanella, traversa della statale Adriatica che si diparte dal ponte sul torrente Bevano.
L’osservazione della zona umida è, inoltre, possibile dalla torretta panoramica posta lungo via della Sacca, traversa della statale Adriatica che costeggia tutto il confine settentrionale della pineta di Classe e raggiunge il mare in prossimità della foce del torrente Bevano.