Nei pressi di piazza del Popolo, รจ ubicato uno degli edifici storici di Ravenna, la Torre Civica, piรน comunemente conosciuta come โTorre pendenteโ per via della sua evidente inclinazione.
LA STORIA DELLA TORRE CIVICA
Lโedificio venne eretto nel XII secolo d.C., allโinterno del programma avviato dalla classe dirigente ravennate (a partire dallโXI secolo) di edificazione di numerose torri gentilizie allโinterno del tessuto urbano in quanto simbolo di potere e prestigio sociale.
La Torre Civica originariamente era chiamata โDei beccaiโ per la presenza di varie botteghe di macellai situate nellโarea di ponte Marino, che era un attraversamento del fiume Padenna, il principale percorso fluviale entro le mura di Ravenna in epoca medievale. Dal ponte Marino deriva anche il nome della via in cui รจ situata la Torre.
Lโedificio, interamente in laterizio, ha unโaltezza di circa 39 metri ed รจ probabilmente frutto di due diverse fasi costruttive; lโarea inferiore, attribuita al VI secolo da Cirelli, e quella superiore, attribuita da altri studiosi tra il XII e il XIII secolo.
Venne utilizzata per secoli come torre di avvistamento, ma anche come castello campanario, caratteristica che portรฒ a modifiche in diversi momenti per far fronte a problemi di stabilitร , che si suppone potessero essere provocati anche dallโoscillazione delle campane.
Recentemente, la torre รจ stata soggetta a problemi di instabilitร che, facendo riferimento ad alcuni recenti sondaggi per il restauro, potrebbero essere stati causati dal movimento oscillatorio delle campane. Inoltre, fu installato un rinforzo esterno, che ha reso la torre piรน stabile, e questa venne anche privata (sempre per motivi di stabilitร ) della parte sommitale, i cui pezzi sono stati catalogati in vista di una futura ricollocazione sulla cima della torre.
Alla base della costruzione rimangono ancora oggi due curiosi frammenti: un bassorilievo romano che rappresenta un uomo a cavallo (III secolo) e una testa in marmo estremamente compromessa, probabilmente di una donna, dai lineamenti poco visibili. Le figure vicine, ma rivolte in direzioni diverse, hanno ispirato la tradizione โCercar Mariola per Ravennaโ, un antico detto usato per descrivere lโassurditร del cercare e non trovare qualcosa che invece si ha proprio sotto gli occhi.
Come รจ ben noto, la Torre Civica รจ soggetta a un continuo e progressivo processo di inclinamento verso ovest, in quanto รจ situata in prossimitร del percorso in cui in antichitร scorrevano le acque del fiume Padenna; ciรฒ รจ alla base del lento smottamento sotterraneo che causa la sua famosa โpendenzaโ.
IL PERCORSO DEL PADENNA
Camminando per le vie del centro cittร รจ possibile imbattersi in via ponte Marino, il toponimo richiama il ponte sotto il quale scorreva il principale corso dโacqua di Ravenna, il Padenna.
Sin dallโepoca antica, il Padenna era caratterizzato da un andamento nord-sud e durante il corso del Medioevo vennero costruiti diversi ponti per lโattraversamento. Oggi il suo percorso รจ ancora individuabile nella planimetria cittadina: passava fra via Zanzanigola e via Girolamo Rossi (che fungevano da sponde), proseguiva fra via IV Novembre – via Cairoli – via Corrado Ricci – via Mazzini (sponda orientale) e via Matteotti – via Mentana – via Guidone โ via Baccarini (sponda occidentale); fino allo sbocco nella laguna a sud, faceva parte di un tratto stradale che collegava S. Teodoro a Vultu con Santa Maria in Coelos Eo.
Grazie ai ritrovamenti di alcuni resti del ponte Marino risalenti al XIV-XV secolo, rinvenuti durante alcuni scavi condotti nel 1915 e 1930, รจ stato possibile identificare la sua posizione lungo lโattuale via ponte Marino e via Ratazzi, nellโarea retrostante al Mercato Coperto. Il ponte collegava due antiche strade oggi conosciute come via P. Costa e via B. Alighieri, mettendo in comunicazione di conseguenza due importanti e altrettanto antiche regioni di Ravenna, ossia la regione Domus Augusta e la Regio Caesarum.
LA TORRE DEGLI SPRETI
Sempre durante gli scavi del 1915 venne scoperto il basamento di una torre in prossimitร del ponte. Tale edificio, vista la sua ubicazione strategica, venne costruito verosimilmente a scopo difensivo dellโarea del mercato; mentre unโaltra ipotesi suggerisce che la torre in realtร potrebbe esser un mulino, data la sua posizione a circa 15 m dallโargine destro del fiume. Il ponte Marino, con la sua torre cadde in disuso con il prosciugarsi del fiume Padenna e con la sua conversione a fogna scoperta che, infine, venne interrata dai veneziani attorno al XV secolo.
La Torre degli Spreti sorge nel pieno centro cittadino di Ravenna, in prossimitร della Torre Civica, lungo la via Girolamo Rossi, la quale segue lโandamento antico del fiume Padenna, fondamentale arteria fluviale che si distaccava dal ramo meridionale del Po e attraversava la cittร giร nellโinsediamento preromano.
Originariamente la torre medievale attribuita al XII secolo (1170), era parte delle proprietร del monastero di S. Maria ad Farum secondo quanto afferma Bernicoli. La torre fu annessa a unโabitazione appartenuta ai da Polenta, acquisita dai veneziani nel XV secolo, restaurata nel 1555 da parte di Ruggini e per questo nota anche come Torre Ruggini.
A partire dal 1731 il complesso venne ceduto alla famiglia Spreti, di cui oggi porta il nome, insieme allโimponente palazzo, inaugurato nel 1711, al cui angolo la torre รจ attualmente inglobata. La struttura turrita รจ a base quadrata e fornita di una copertura in tegole. Traccia visibile delle due fasi costruttive รจ unโapertura ad arco, nella parte inferiore, tamponata con laterizi, che potrebbe risalire, come suggerito dalle fonti storiche, al XV sec. o al XII sec. Inoltre, secondo le fonti testuali, la torre era originariamente provvista di un pozzo e di un facile accesso al fiume, come molte altre torri presenti nel territorio e risalenti allo stesso periodo.
La torre degli Spreti, insieme alla Torre Civica, rappresenta una delle rare strutture medievali nobiliari di questo tipo conservate nellโarea del Mercato Coperto e anticamente stabilite nei pressi del ponte Marino, lungo il fiume Padenna, prosciugato e ridotto a fogna interrata durante il XV secolo. Tutte le altre torri presenti nellโarea vennero abbattute per diversi motivi e non ne vennero riedificate altre a partire dal 1295, quando venne decretato il divieto di erigere strutture difensive su quel territorio.
Oggi, nonostante alcuni di questi monumenti non siano nelle migliori condizioni, รจ ancora possibile ammirarli passeggiando per le vie della cittร .
Contributo scritto da: Valeria Anello, Andrea Campochiaro, Martina di Salvo, Ludovica Sasso, Grazia Sara Tosto e Isabel Zorzi.
Il contributo si รจ svolto nellโambito del laboratorio didattico di comunicazione digitale – promozione culturale presso lโAlma Mater Studiorum โ Universitร di Bologna, campus di Ravenna.
La Prof.ssa Maria Cristina Carile รจ la docente responsabile del laboratorio, affiancata dai collaboratori: Dott.ssa Giulia Ottaviani (dottoranda in Beni Culturali e Ambientali, DBC, Alma Mater Studiorum Universitร di Bologna), Dott.ssa Chiara Zanola (DM Cultura) e Dott. Marco Ranieri (DM Cultura).ย