Il Mercato Coperto di Ravenna è un piccolo tesoro racchiuso nel cuore della città, testimonianza di un passato lontano, ma al contempo estremamente contemporaneo.
A quasi cent’anni dalla sua prima inaugurazione, il Mercato oggi accoglie turisti e ravennati per gustare gli antichi sapori della Romagna.
Nel corso dei decenni quest’area è stata soggetto a radicali trasformazioni tanto che in passato, al posto dell’attuale Piazza Costa, aveva sede la Casa Matha (in realtà la struttura esiste ancora quale promotrice di cultura), un’antica corporazione di pescatori fondata all’incirca nel X secolo con il nome di “Schola Piscatorum”.
Il simbolo di quest’ultima era una coppia di delfini (o pistrici) che ancora oggi ritroviamo all’ingresso del Mercato Coperto.
Questi animali erano considerati simbolo di ricchezza e prosperità per i pescatori e per questo tenuti molto in considerazione.
La corporazione dei pescatori col passare degli anni acquistò sempre più potere sul commercio del pesce, tanto che persino i cittadini iniziarono a lamentarsi dello strapotere che aveva assunto.
Il CASO VIGNUZZI
Dopo vari tentativi mal riusciti, nel 1893 la Casa Matha fu demolita per fare spazio alla nuova pescheria, ricostruita grazie al progetto di Ugo Vignuzzi. Dalla sua struttura semicircolare derivò il nome di “Esedra Vignuzzi”.
L’esedra ebbe vita breve. Considerata ingombrante per i ravennati, fu soggetta a un lungo e frammentato percorso che comportano continue demolizioni e modifiche della sua struttura, fino a quando non fu abbattuta nel 1918 per essere sostituita dall’attuale Mercato Coperto.
Il Nuovo Mercato fu aperto al pubblico nel 1922. Vantava cuna superficie di oltre 2600 mq, la facciata principale era stata costruita in marmo, le grandi tettoie in ferro, le colonne in ghisa e il pavimento in asfalto naturale: un vero e proprio capolavoro di inizio Novecento.
La nuova struttura accolse botteghe di vari generi alimentari: questa volta non si trattò solamente di pesce, ma anche pollame, salumi, frutta, verdura e formaggi.
Nel 2008 fu riconosciuto come Mercato Storico con valenza artistica dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della regione. Nel 2017 cominciarono gli interventi di restauro, soprattutto per il recupero di elementi interni ed esterni della struttura e preservando le caratteristiche storiche e artistiche.
Terminato nell’autunno 2019 la struttura fu suddivisa in due aree sovrapposte: nel piano inferiore si mantenne la vendita originaria di generi alimentari, quello superiore venne adibito come spazio per attività culturali e ricreative.
Al contrario di altri antichi mercati, il Mercato Coperto di Ravenna è tutt’oggi molto popolare e vivace, nonostante la diffusione di grandi centri commerciali, è ancora il miglior posto per acquistare prodotti alimentari a km 0, provenienti direttamente dalle campagne romagnole limitrofe.
Il mercato coperto è, trai i tanti altri tesori della città, patrimonio culturale di questa città che racchiude oramai una storia millenaria.