Ogni volta che penso a Porto Corsini mi viene in mente una sola immagine: un libro di Francis Scott Fitzgerald, sulla copertina un particolare di un celebre dipinto di Tamara De Lempicka.
La colpa di questa strana associazione di idee è da imputare alle vacanze estive che per anni ho trascorso lì, nella casa dei miei nonni.
Per chi ama i libri e la lettura i mesi estivi significano soprattutto questo: ore da dedicare alla lettura, a lasciar correre la fantasia dietro ad avventure e personaggi che si amano.
Mare verso oriente e valli (o meglio piallasse, cioè “piglia e lascia”, nome che deriva dal continuo scambio di acqua tra valle e mare) a occidente. Due ambienti completamente diversi, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro…
Dall’altro, una delle spiagge più ampie di tutta la riviera. Le sue dune sono ancora lì, pronte a dare rifugio a chi cerca qualche ora di relax.
Dietro di loro c’è solo la pineta, che per noi, da bambini, era tutta da esplorare. Giocare a nascondino all’ombra di quelle chiome irsute, respirando il profumo della resina, è stato il passatempo di tanti pomeriggi infantili.
Porto Corsini è adagiata su questo lembo di terra strappato alle acque, e rivederla dopo tanti anni è come ritrovare un amico che non si sente da tanto.
C’è ancora il traghetto, che la unisce a Marina di Ravenna, da cui è separata da quel canale, il Candiano, che più che una barriera fisica sembra essere un confine tra due modi di essere.
La particolarità delle case basse, a un piano, testimonianze di un passato da villaggio di pescatori, sono ancora lì. Restaurate, ritinteggiate, con giardini curati che d’estate diventano spesso teatro di grigliate di pesce all’aria aperta. Forti della loro identità, contrarie a ogni omologazione, sono il principale mezzo con cui Porto Corsini comunica al visitatore la sua essenza più profonda.
Vania Rivalta
9 spiagge in cerca d’autrice
Nove lidi e 40 chilometri di spiaggia, nove storie, nove stili diversi di vivere la vacanza, un microcosmo di realtà del ravennate che offre sguardi differenti. Nascono così nove racconti imperniati sull’identità di ogni luogo, tra memorie e ricordi.
Casal Borsetti, Marina Romea, Porto Corsini, Marina di Ravenna, Punta Marina Terme, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe, Lido di Savio. Nove località raccontate da altrettante giornaliste.
Un viaggio in parole dove l’innovazione si affianca all’offerta balneare più tradizionale, con modalità diverse, passando da antichi borghi di pescatori, alle riqualificazioni urbane ai progetti del porto turistico, dalla pineta agli stabilimenti balneari, dalla natura incontaminata ai bagni attrezzati.