Si dice che fare turismo è fare esperienza. Io ho sempre pensato ad un altro modo per dirlo: ci sono alcuni gruppi privilegiati che vengono riprodotti nel tempo da altri che intanto, sono diventati privilegiati anche loro.

Mi vengono in mente almeno tre casi: il Grand Tour dei nobili di qualche secolo fa.

Oggi è di nuovo in auge; la villeggiatura di goldoniana memoria, oggi ritiro nei casolari di campagna quando in città fa troppo caldo; e le sere al mare di quando ero bambina.

Capitava, che dopo una lunga giornata al mare ci si attrezzasse per cenare in spiaggia.

Si stava insieme, mentre le mamme preparavano enormi tegami di cibo e i papà si cimentavano in grigliate squisite. C’era sempre qualcuno che portava una chitarra e si restava al mare fino a tarda notte.

Poi a Ravenna queste abitudini sono state copiate anche da altri in Italia. In quell’occasione si sono aperti gli stabilimenti balneari anche la sera.

Da quel momento cibo, musica e balli hanno invaso le spiagge di Ravenna.

Oggi ce n’è per tutti i gusti. Pensate che i bagni al mare sono più di 200!

Ci sono alcune notti in cui la luna piena sorge dal mare. Silenziosa, enorme e regale, a volte bianca e lucente come madreperla, a volte rossa come il cratere di un vulcano, la luna si alza sul mare su cui ha potere – come su tutte le acque del nostro mondo.