“Palazzo della Corona”. Tra lasciti e successive ristrutturazioni, da dimora privata, nel XVIII secolo, il Palazzo fu trasformato in locanda, detta La Corona, quindi nel ristorante attuale.
La notizia più antica su questo edificio risale a un documento del 22 giugno 1397, dal quale si apprende dell’esistenza di “una casa con balcone, posta nella guaita di San Francesco, presso la via che conduce alla Basilica di San Francesco”, che il Cimiliarca della chiesa concesse in uso per 29 anni a Ser Nerino Rasponi (padre di Paolo, che sposerà Orabile Balbi). Da allora, sappiamo che il contratto venne continuativamente rinnovato ai vari eredi Rasponi fino alla metà del 1600, quando la famiglia decise di trasferirsi altrove e l’edificio venne dato in affitto “a uso d’osteria” a Domenico Melmolucci (o Melmoluzzi), per un canone annuo di 40 scudi.
Dal 1803 il palazzo passò di proprietario in proprietario, fino al 1847, anno in cui, il proprietario dell’epoca, Giovanni Boni, chiese alla Commissione Comunale d’Ornato il permesso di fare interventi strutturali, di cui troviamo traccia solo nei documenti: sappiamo che fu chiesto di ribassare la parte alta, cioè l’angolo fra le due strade, di alzare la bassa in confine con la casa adiacente (oggi Casadio), dando
così alla nuova facciata la medesima altezza. Sappiamo inoltre che vennero portate sullo stesso livello le finestre della facciata, venne rifatto il tetto con due soli spioventi, ampliati i due portoni delle botteghe, nonché aperta una porta d’ingresso e sovrapposta una finestra.
Nel 1876, venne acquistato dall’armatore Giuseppe Bellenghi. L’anno dopo, nel palazzo venne inaugurata la Drogheria Bellenghi, che rappresentò il negozio più caratteristico e meglio fornito della città fino al 1975, anno in cui nacque la Ca’ de Vèn come enoteca dei vini di Romagna.
Alla fine del Novecento sono state eseguite importanti opere di restauro e manutenzione: il rifacimento del tetto e del terrazzo, il consolidamento dei muri portanti e un accurato restauro delle pitture murarie e dei soffitti del Palazzo.
Le decorazioni murarie, realizzate completamente a secco e non ad affresco, si rifanno al gusto eclettico tipico della seconda metà del XIX secolo. Queste, insieme all’aspetto complessivo interno dei locali, risalgono al periodo 1850-1880.
La Ca’ de Vèn, pur mantenendo nel menù la sua origine di locanda con vino, piadina e affettati, ha aggiornato la sua cucina recuperando vecchie e nuove ricette, che hanno consentito di evolvere l’offerta, pur conservando l’attenzione per i piatti semplici e genuini.