* Dal 1 marzo 2024 la Cripta Rasponi ed i Giardini Pensili sono chiusi al pubblico per miglioramenti all’accessibilità museale.
A pochi passi dalla Tomba di Dante, in un dialogo duale con la facciata della Basilica di San Francesco, si trova uno degli angoli più belli e suggestivi di Ravenna: la CRIPTA RASPONI e I GIARDINI PENSILI DEL PALAZZO DELLA PROVINCIA.
Due passi nella storia
Quest’ultimo, insieme a tutto il giardino pensile che gli ruota attorno, è ciò che rimane di un antico palazzo edificato nel corso del XVII secolo di proprietà del Conte Ferdinando Rasponi.
Trasformato nel lussuoso Hotel Byron alla fine dell’800, nel 1918 l’edificio fu acquistato da Nullo Baldini per farne la sede della Federazione delle Cooperative.
Nel 1922 fu però oggetto di un terribile incendio appiccato dalle squadre fasciste guidate da Italo Balbo e Dino Grandi che ne compromise in parte la struttura.
Da allora, al suo posto, sorge un altro edificio, in stile neoromantico, in cui hanno trovato sede la rappresentanza e gli uffici della Provincia di Ravenna.
La Cripta Rasponi
Attraverso il monumentale porticato laterale prospiciente Piazza San Francesco, oggi è possibile visitare la Cripta Rasponi.
La cripta rappresenta il nucleo più antico del complesso architettonico, databile con tutta probabilità alla fine del XVIII secolo.
A oggi è l’unica memoria autentica e certa dell’antico Palazzo Rasponi, e senza ombra di dubbio non fu mai utilizzata per il seppellimento dei defunti Rasponi.
L’ingresso è sormontato da una torre neogotica di fine ‘800 dalla funzione squisitamente decorativa.
A seguire due diversi vani: il primo è coperto da una volta semisferica realizzata con file concentriche di mattoni al centro del quale si trova una palla di pietra con l’iscrizione “Sic vita pendet ab alto” (“Così la vita scende dall’alto”); il secondo, invece, è un piccolo presbiterio che accoglie un altare per funzioni religiose e commemorative dei defunti.
In quest’ultimo ambiente si trovano diverse nicchie e rientranze con iscrizioni commemorative della famiglia Rasponi. Ciò nonostante non fu mai utilizzato come luogo di sepoltura.
Il pavimento a mosaico, con motivi ornamentali e figure di animali vari, proviene dalla scomparsa Basilica di San Severo (VI secolo d.C.), riportata alla luce da scavi archeologici effettuati il secolo scorso nell’area di Classe.
I Giardini Pensili
Usciti dalla cripta, attraverso una scala scoperta, si raggiunge dapprima un bellissimo terrazzo posto su un voltone (1839), che un tempo serviva a collegare Palazzo Rasponi alle scuderie e ai magazzini.
L’arco di accesso è insolito. A piedi dell’ultima rampa di scale si ritrova infatti il quadrante marmoreo dell’orologio che un tempo stava sul fronte delle chiese di San Sebastiano e San Marco in Piazza del Popolo prima che l’architetto Morigia ne rifacesse la facciata nel 1783.
Qualche gradino più in su e si arriva al panoramico belvedere su Piazza San Francesco. Da qui è possibile ammirare non solo il campanile dell’omonima basilica, ma anche la Zona del Silenzio in tutta la sua interezza.
Un alloro per Dante: un’opera dedicata a Dante Alighieri
Dal 2021, in occasione del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, i giardini della cripta ospitano un’opera dal design contemporaneo (vedi Un alloro per Dante) dedicata al Sommo Poeta che proprio in città riposa a pochi passi dal Palazzo della Provincia.