A pochi km a sud del centro storico di Ravenna, si estende in tutta la sua bellezza il sito archeologico dell’ANTICO PORTO DI CLASSE, corrispondente all’area portuale e commerciale dell’antica città di Classe.
Si tratta di un parco aperto al pubblico di circa 10.000 mq in grado di offrire al visitatore una visione approssimativamente sincronica dell’antico porto di Ravenna tra il V e il VI secolo d.C.
Un po’ di storia
L’insediamento di Classe nasce attorno al 27 a.C., dietro iniziativa dell’imperatore Augusto che decide di stabilire a Ravenna la flotta militare per la salvaguardia della parte orientale del Mar Mediterraneo: un lungo porto canale composto da diversi bacini in grado di accogliere fino 250 navi da guerra.
Passano alcuni secoli e agli inizi del V secolo d.C., in seguito al trasferimento della capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna, l’insediamento viene riorganizzato a scopi prevalentemente commerciali in modo da ricevere, conservare e redistribuire il grande quantitativo di merci e derrate che arrivavano in città.
Nasce in quel momento la Civita Classis che ancora oggi osserviamo nel mosaico della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (VI secolo d.C.).
Il porto diventa un importante scalo commerciale sull’Adriatico, porta d’accesso al mare per l’intera Pianura Padana.
L’epoca d’oro dura però poco meno di due secoli. A partire dal VII sec. d.C., a causa di una grave crisi economica e della diminuzione dei traffici commerciali e dell’insabbiamento dei canali di comunicazione, tutta l’area cade lentamente nell’oblio.
Cosa vedere
È possibile visitare il Parco Archeologico in due modi:
- liberamente, seguendo il percorso indicato dai pannelli illustrativi;
- accompagnati da una guida specializzata, prenotando una visita guidata.
Lungo il percorso di visita sono collocati una serie di pannelli narrativi che illustrano la storia del porto di Classe, dalla nascita fino al suo completo abbandono.
Camminando attraverso i resti della storia, è possibile ammirare gli affacci sul canale, la strada lastricata romana che serviva i moli d’attracco, entrare all’interno di quelli che un tempo erano i magazzini in cui erano stoccate le merci.
Suggestiva e originale l’installazione di cinque lastre prospettiche con le ricostruzioni degli edifici, che si fondono con l’ambiente attuale, restituendo scorci di passato.
Nel corso degli scavi sono stati rinvenuti moltissimi materiali, come marmi, lucerne, anfore e oggetti preziosi oggi conservati ed esposti all’interno del museo Classis che, insieme al porto, restituisce il quadro puntale e aggiornato della storia di quest’area tra il V e il VI secolo d.C.