Se dalla stazione ferroviaria di Ravenna, ci si dirige in direzione del Mausoleo di Teodorico, sulla nostra strada si troverà forse uno dei segni materiali più tangibili del dominio veneziano in città: la ROCCA BRANCALEONE.
Architettura possente, segnata dal tempo e dura nelle linee, il complesso dichiara apertamente quello che fu il suo uso militare e difensivo, completamente opposto rispetto a quello che rappresenta oggi: un luogo di ritrovo e svago, sede di eventi e programmazioni culturali.
La storia del complesso
Nel 1441, dopo la sconfitta di Ostasio III da Polenta, Venezia prese il controllo di Ravenna. Tra i vari lavori in programma, una grande attenzione fu rivolta al rifacimento delle opere difensive della città.
Fu così che nel 1457 la Serenissima progettò la costruzione di una fortezza per proteggere il lato nord/est del circuito murario fino a quel momento poco presidiato, in un’area della città a ridosso del fiume Montone, nei pressi di una grande strada per Venezia, e di una chiesa intitolata a Sant’Andrea dei Goti, fatta erigere da Teodorico poco distante dal suo Mausoleo.
I lavori furono finanziati dal doge Francesco Foscari a partire dal 1456. Il progetto di Giacomo Corner e Vitale Lando fu realizzato sotto la direzione di Giovanni Francesco da Massa.
Il 25 maggio del 1457 il podestà Pietro Zorzi seppellì tre monete nel luogo in cui l’arcivescovo Bartolomeo Roverella pose la prima pietra, dando così ufficialmente il via alla costruzione della Rocca.
Due furono le grandi battaglie che videro protagonista la Rocca Brancaleone. La prima nel 1509: dopo una resistenza lunga un mese, le armate del Papa riuscirono a fare breccia ed entrare in città.
La seconda, qualche anno dopo, accade in concomitanza con la celebre Battaglia di Ravenna (1512) quando le truppe della coalizione antipapale (francesi-ferraresi) riuscirono a riconquistare la città.
A partire dal XVI secolo la Rocca Brancaleone perse via via la sua importanza militare e nel 1877 la famiglia Rava ne divenne proprietaria.
Dal 1965 appartiene al Comune di Ravenna ed è parte integrante di un grande parco pubblico aperto a cittadini e turisti, e di un cocktail bar-ristorante al suo interno.
L’architettura della rocca
Il punto focale della fortezza era costituito dalla Rocca (o Ridotto). Si tratta di un ampio quadrilatero di circa 2.200 mq con quattro imponenti torrioni circolari agli angoli, uniti tramite cortine murarie, dai quali era possibile presidiare la linea costiera, un tempo molto più vicina alla città.
Tutto attorno correva un ampio fossato le cui tracce sono ancora oggi intuibili.
Verso Sud, invece, si apriva la Cittadella, ovvero un’area di 14.000 mq pensata per l’alloggio delle milizie a protezione della città con magazzini, depositi per le munizioni e strutture per le attività quotidiane.
“Brancaleone”: che strano nome per una fortezza
Curiosa è la denominazione del complesso: “Brancaleone” . Secondo alcuni potrebbe derivare dall’unione della parola “branca” nel senso di afferrare e “leone”, simbolo della Serenissima.
Una conferma di tutto ciò potrebbe essere un altorilievo presente sopra la porta che separa la Rocca dalla Cittadella che raffigura proprio un leone alato veneziano.