PORTA SISI sorge al limite sud del centro storico di Ravenna, in fondo all’elegante Via Mazzini.
Stretta tra vecchie costruzioni, la porta appare quasi un portico su Borgo San Rocco (vedi focus), mentre in realtà, insieme a Porta Adriana, nei secoli passati rappresentò uno dei principali ingressi in città.
Delle due denominazioni, Porta Ursicinis e Porta Sisi, una forse è il diminutivo dell’altra. La porta appare chiamata anticamente Usisina, Sisina, Sisna, Sicina, in onore di Ursicino, un santo di origine ligure, martire a Ravenna nel 66 d.C. Nel 1600 compare infine il nome Sisi.
Menzionata per la prima volta in un documento del X secolo (960 d.C.), potrebbe essere addirittura più antica visto che l’attuale Via Mazzini ricalca il percorso di un’antica strada romana.
In uno statuto comunale del XIII secolo, curiosamente viene fatto divieto “alle meretrici ed alle ruffiane di sostare nella pubblica via, specie nelle adiacenze di Porta Ursicina e di Porta Anastasia”.
Nel medioevo era, inoltre, dotata anche di una torre, probabilmente abbattuta nel XVI secolo, in quanto dopo tale data non fu più ricordata nei documenti.
La forma attuale è legata all’opera del 1568, quando fu rifatta e ornata da due belle colonne di granito, con capitelli di ordine dorico, a sostegno del frontone sul quale è ancora scolpita la data dell’intervento. Inoltre, conserva ancora i due passaggi di altezza ridotta che servivano al transito senza cavallo.
Nella volta si trova una lunetta in ferro battuto proveniente dal portone del monastero di San Vitale, qui collocata nel 1885. Al centro si trova raffigurato un cavaliere che si presume essere San Vitale, sebbene l’immagine risulti ormai irriconoscibile a causa delle intemperie.