PORTA ADRIANA, anche conosciuta come Porta Aurea Nova (o semplicemente dai ravennati come Porta Cavour), sorge a ridosso del centro storico della città, a cavallo tra Via Cavour e Via Maggiore.
Fu probabilmente edificata nel X secolo d.C. sulla riva destra del fiume Montone, un affluente del Padenna, quando ancora scorreva a ridosso del centro storico.
Nel 1545 l’ingresso monumentale alla città fu spostato e ricostruito per ragioni militari dal cardinale legato Cardinale Legato Capoferro.
Pochi decenni più tardi (1583), vi rimise mano il cardinale legato Guido Ferreri, che la fece adornare con marmi e patere provenienti dalla stessa Porta Aurea, costruita dall’Imperatore romano Claudio nel 42 d.C. e demolita in quello stesso anno. Da qui il nome Porta Aurea Nova che ancora si legge sul frontone (vedi focus).
Nel 1615 un ulteriore restauro interessò la facciata che guarda verso la città e, nel 1700, le due colonne circolari furono sostituite con due bastioni quadrati, ancora oggi presenti, che sopravanzano la porta di circa 20 metri.
Nel 1857, in occasione della venuta a Ravenna di Papa Pio IX, la porta fu ampliata con l’aggiunta di due colonne, dell’attico alla cui sommità fu posta la statua del pontefice e l’allargamento della trabeazione.
Sui piedistalli delle colonne laterali furono inoltre applicati due bassorilievi rappresentanti i pini, simbolo della città. Furono anche restaurati i due leoni e aperti due passaggi pedonali ai lati del fornice, fra i basamenti delle colonne.
Ai lati della porta è visibile una porzione di cinta muraria in laterizio con un cordolo decorativo costruito in calcare bianco e rosso Ammonitico Veronese. Nel 1904 furono rifatte in cemento tutte le cornici e le colonne laterali e tolte le patere. Nel 1968, infine, la porta ha subito un ulteriore e ampio restauro.
Accanto alla porta si trova un giardino pensile e un monumento in ricordo di Pier Paolo d’Attorre, fine intellettuale ed ex sindaco della città, progettato dall’artista cileno Mathias Biehler, che rappresenta una panchina su cui poggiano un soprabito e un libro.