PIAZZETTA DEGLI ARIANI è uno spazio urbano di Ravenna molto particolare, soprattutto per l’eredità storica che reca con sé.
Questo antico luogo testimonia un momento particolare delle vicende della città, soprattutto all’indomani della conquista di Ravenna da parte di Teoderico.
In poche decine di metri questo spazio ospita alcuni dei monumenti più importanti dell’arianesimo in città: il Battistero degli Ariani e la Basilica dello Spirito Santo.
La Piazzetta degli Ariani è il risultato di quindici secoli di stratificazione edilizia e urbanistica, testimonianza quasi unica della perduta iconografia ariana, solo in parte salvata da progressivi cambiamenti che ne hanno in parte modificato l’assetto originario.
A tal proposito, basti ricordare la storia del muro dell’antico palazzo episcopale, il Muro di Droctulf, distrutto in parte dalle bombe della Seconda Guerra mondiale (vedi focus).
Arianesimo?
La dottrina cristologica dell’arianesimo fu elaborata verso la fine del III secolo d.C. dal presbitero, monaco e teologo Ario, ma immediatamente condannata come eretica al primo concilio di Nicea (325 d.C.).
Secondo questa dottrina il Figlio di Dio, in quanto generato umanamente, non aveva natura eterna né divina. Respingeva il concetto di Trinità, individuando un rapporto gerarchico, in modo inferiore e derivato, tra Padre e Figlio.
Grazie alla predicazione condotta dal vescovo Ulfila (IV sec. d.C.), l‘arianesimo conobbe una grandissima diffusione tra tutti i popoli germanici. Anche Gli Ostrogoti di Teoderico non furono da meno e la individuarono come loro religione nel momento in cui conquistarono Ravenna.
Fino alla morte di Teodorico e alla cacciata degli Ostrogoti nel 540 d.C., questo culto riuscì a convivere pacificamente con le frange ortodosse della città che avevano il loro punto di riferimento nel Battistero Neoniano, legato al culto cattolico, rispetto al Battistero degli Ariani, eretto a fianco della Basilica Ariana.
I tesori della piazzetta
Se da Via Paolo Costa si imbocca Via degli Ariani, ci s’imbatte subito nel portico della Basilica dello Santo Spirito, oggi dedicata al culto ortodosso, ma un tempo luogo dell’omonima grande Basilica Ariana.
Secondo il Liber Pontificalis, scritto nel IX secolo da Andrea Agnello, in quest’area si trovava un complesso episcopale ariano, analogo a quello ortodosso, formato da una cattedrale, un battistero e un palazzo episcopale, di cui non rimane più alcuna traccia.
Alcuni scavi archeologici realizzati nel 1955 nell’angolo tra Via Diaz e Via di Roma portarono alla luce alcune strutture di grandi dimensioni, costruite con laterizi e blocchi di pietra d’Istria, a una quota di circa 2,20 metri dal piano di calpestio attuale.
Purtroppo i lavori furono realizzati in velocità, quindi ciò che sappiamo dai materiali rinvenuti contestualmente ci parlano con approssimazione di pavimentazioni in laterizi a esagoni e mosaici policromi di tradizione tardoantica, o comunque attribuibili a edifici presenti tra gli inizi del V e la fine del VI secolo.
Vero cuore della Piazzetta è però oggi il Battistero degli Ariani, iscritto per via dei suoi meravigliosi mosaici policromi tra i siti Patrimonio Unesco di Ravenna.
Unico battistero in Italia dedicato al culto ariano, l’edificio è rimasto fortunatamente intatto col suo elegante esterno in mattoni a vista e quattro piccole absidi.
La storia dell’edificio è quanto mai controversa. Con l’arrivo dei Bizantini il battistero fu rivendicato al culto cattolico e intitolato alla Vergine Maria. Nell’XI secolo, insieme alla sua Basilica, fu preso in consegna dall’ordine dei Benedettini che lo mantenne nelle sue proprietà fino alla soppressione napoleonica degli ordini religiosi.
Dopo essere passato di mano in mano tra diversi privati, fu infine acquistato dallo Stato e riaperto al pubblico.