PIAZZA DEL POPOLO è il cuore pulsante della città di Ravenna. Da più di sette secoli è sede dei principali palazzi del potere (quello del Comune e quello della Prefettura, un tempo della Legazione Pontificia), insostituibile luogo di appuntamento e di ritrovo per tutti i cittadini.
Nonostante il trascorrere del tempo, l’aspetto della piazza mantiene una sua vivacità a tutte le ore del giorno grazie ai suoi bar e caffè all’aperto: punto di convergenza di molte vie centrali e dunque luogo di intenso passaggio.
Le origini di Piazza del Popolo
Le origini di questo spazio pubblico sono da collocare attorno alla seconda metà del XIII secolo, periodo in cui la famiglia dei Da Polenta deteneva il controllo sulla città.
Fu però con il passaggio di Ravenna ai veneziani che il destino di questo luogo cambiò e le sue dimensioni completamente ridefinite (1470 – 1480). Si andò ad ampliare quello che inizialmente era un semplice slargo lungo la riva del fiume Padenna, dando alla piazza l’attuale aspetto.
Il vecchio “palazzo comunale” di Bernardino Da Polenta fu allora ricostruito in occasione dell’arrivo del primo podestà veneziano, Vittore Delfino, e in seguito adornato con stemmi, un balconcino in pietra e ghiere in terracotta negli archi.
Il lato opposto della piazza, invece, fu chiuso con le facciate delle chiese di San Marco e San Sebastiano, oggi scomparse, riassumendo così tutti i caratteri della dominazione veneziana.
Sull’esempio di Piazza San Marco a Venezia, nel 1483 furono erette due colonne a delimitare la piazza verso il corso del Padenna (vedi focus). In cima a quella più vicina al palazzo, fu collocato il leone di San Marco; sull’altra, la statua del patrono Sant’Apollinare.
Dal 1509, anno in cui il pontefice Giulio II prese possesso della città sconfiggendo i veneziani alla Ghiaia d’Adda, le insegne della Serenissima sparirono dalla piazza: il leone sulla colonna fu sostituito dal patrono e al suo fianco comparse la statua di San Vitale.
La piazza, prima chiamata piazza del Comune e poi piazza Maggiore nei documenti d’Età Moderna, dopo la proclamazione del Regno d’Italia fu intitolata a Vittorio Emanuele II.
L’attuale denominazione risale al referendum istituzionale del 1946, quando oltre l’88% dei ravennati (la più alta percentuale in Italia) preferì la repubblica alla monarchia.
Gli edifici della Piazza
Nel corso dei secoli, la piazza si è arricchita di altri edifici, sempre a immagine e uso del potere politico. L’edificio comunale fu completamente rifatto nel 1681 e ampliato a partire dal 1761, fino ad assumere l’attuale denominazione di Palazzo Merlato, quale sede dell’amministrazione comunale.
Nel 1696 fu interamente ristrutturato anche il Palazzo Apostolico, ampliato per ordine del cardinal legato Francesco Barberini, che oggi ospita la Prefettura.
Degni di nota sono anche altri edifici civili situati attorno alla piazza, come il palazzo ex sede della Banca Nazionale del Lavoro, opera dell’architetto Camillo Morigia, collegato a quello della prefettura da un voltone.; e Palazzo dei Rasponi del Sale, oggi sede di un istituto bancario.
Sulle vestigia del complesso religioso delle chiese di San Marco e San Sebastiano oggi si trova il Palazzo della Torre dell’Orologio, in cui ha avuto sede prima l’ufficio centrale della Dogana (1798), poi il primo cinema (1907), e infine dal 1928 al 1939 la prima Casa del Fascio ravennate.