Il rinnovato MUSEO BYRON e MUSEO DEL RISORGIMENTO trova spazio oggi all’interno di Palazzo Guiccioli, affacciato sulla centralissima Via Cavour.
In stretta relazione con gli affascinanti spazi del palazzo, gli allestimenti museali curati da Studio Azzurro sono sviluppati per parole e immagini, e su diversi piani di lettura e approfondimento, con elementi letterari, storie di personaggi, eventi politico-sociali e sequenze di narrazioni multimediali.
Il percorso espositivo, strutturato con il Museo Byron al piano rialzato del Palazzo e il Museo del Risorgimento al piano nobile, è arricchito da avanzate tecnologie digitali e interattive, capaci di immergere il visitatore nelle molte memorie letterarie, storiche e civiche che caratterizzano la città di Ravenna.
UNA CASA RAVENNATE PER BYRON
Il percorso museale dedicato a Lord George Gordon Byron attraversa la vita e le opere del poeta, che fu ospitato proprio a Palazzo Guiccioli fra il 1819 e il 1821, quando giunse in città da Venezia al seguito del suo ultimo amore, la giovane e bella Teresa Gamba, moglie del proprietario, il conte Alessandro.
L’allestimento si sviluppa attorno a un progetto di valorizzazione delle memorie raccolte proprio da Teresa al tempo dell’intensa relazione con il poeta, nel contesto della Ravenna risorgimentale.
Il percorso comprende preziose edizioni originali e memorabilia, ritratti e busti dei protagonisti, medaglioni e ricordi sentimentali di Teresa, in un allestimento che mette in luce Byron e la sua opera, fondendo esperienze di vita e scrittura in un continuo gioco di voci e immagini.
IL RISORGIMENTO
È a Ravenna, nel cuore della rivoluzionaria Romagna oppressa, che Byron conobbe la passione politica. Travolto dalle pericolose amicizie dei rivoltosi carboni, Byron si votò alla lotta per l’indipendenza dell’Italia e della Grecia poi: fu una passione che sostituì quelle letterarie e amorose, e lo condusse a trovare la morte a soli 36 anni.
Innestata nella storia del Risorgimento ravennate, la sua vicenda di intellettuale si intreccia con le riflessioni, la letteratura e l’impegno politico degli italiani. Un Risorgimento fatto di cospirazioni e pensiero che vengono raccontati, nel sontuoso piano nobile del palazzo, attraverso le memorie dei Ravennati.
L’esposizione di questi oggetti testimonia la lotta per l’indipendenza dall’età napoleonica all’Unità d’Italia, passando per l’avventurosa “trafila” di Garibaldi nelle pinete e nelle terre vallive di Ravenna, in cui emerge la grande e tragica figura di Anita, e le tante storie dei ravennati, spesso giovanissimi, che inseguirono ideali di libertà. Gli oggetti raccontano mille vicende, di politica e di battaglie, un’epopea narrata per immagini, oggetti personali, simboli pubblici.