Gli amanti dell’arte non possono certo esimersi di programmare una visita al MAR – MUSEO D’ARTE DELLA CITTÀ di RAVENNA.
Tra mostre, rassegne, laboratori didattici e una collezione d’arte antica e moderna, questo spazio è uno dei cuori pulsanti della cultura in città ed è sede di un ricco calendario di appuntamenti dedicati all’arte.
Il MAR – già Pinacoteca Comunale – nasce come istituzione nel 2002, rilanciando l’attività espositiva della città e affiancando a solidi programmi di conservazione e ricerca, come nel caso del Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico (CIDM), mostre temporanee di forte spessore e interesse.
Il complesso è ospitato nell’area dei Giardini Pubblici di Ravenna, all’interno di parte del chiostro dell’abbazia di Santa Maria in Porto, meglio conosciuta come Loggetta Lombardesca, per via delle maestranze campionesi e lombarde che vi lavorarono nel XVI secolo sotto la direzione di Tullio Lombardo.
Dopo il periodo delle soppressioni napoleoniche, l’edificio ha subito diverse riconversioni d’uso fino al restauro degli anni ’70 del secolo scorso.
Oggi dell’edificio originario rimane il chiostro dalle proporzioni rinascimentali, l’impianto degli spazi e l’elegante loggia a cinque archi, divenuta simbolo dell’intero complesso.
La Pinacoteca: dal XIV al XXI secolo
Più di trecento opere tra dipinti e sculture, e un arco cronologico fissato tra il XIV e il XIX secolo, a cui si aggiunge un’ampia rassegna di tavole di piccolo formato datate tra il XIV e il XV secolo: è questo il primo nucleo di opere che da via nel 1892 alla pinacoteca civica di Ravenna.
Al suo interno si conserva un tesoro incredibile, accresciuto nei decenni grazie a donazioni e lasciti privati.
Degni di nota sono: il monumento funebre di Guidarello Guidarelli (vedi focus), realizzato da Tullio Lombardo nel 1525; il Compianto su Cristo deposto dalla Croce del Vasari (1548) commissionato dal monastero di Classe e la grande tela del San Romualdo del Guercino, magnifica per colori e composizione.
Tra le collezioni della pinacoteca ampio spazio è dato anche alla modernità grazie a un recente riallestimento.
Si va dal paesaggio neoclassico di Giambattista Bassi, al purismo toscano di Antonio Ciseri fino alle testimonianze già simboliste di Vittorio Guaccimanni e del dotatissimo Domenico Baccarini.
Centrale nella raccolta contemporanea è un nudo femminile di Gustav Klimt, a cui si aggiungono nel secondo Novecento opere di artisti legati alla Pop Art romana come Mario Schifano e Tano Festa, rappresentanti della corrente astrattista come Luigi Veronesi, Alighiero Boetti, Dadamaino, Olivieri, Castellani, Griffa fino ad arrivare a Mondino, Cattelan e Banksy.
La collezione è comunque dinamica e sempre soggetta a nuove acquisizioni e opere che arricchiscono continuamente il percorso espositivo.
Mosaici moderni e contemporanei
Il museo ospita anche una suggestiva collezione di mosaici contemporanei, il cui nucleo originale fu realizzato nel secolo scorso dallo studioso Giuseppe Bovini per valorizzare la raffinata tecnica dei mosaicisti ravennati e adeguarla allo spirito della pittura contemporanea.
La collezione conta nomi di artisti come Guttuso, Capogrossi, Vedova e Chagall, incaricati nel 1951 di creare bozzetti di opere da realizzarsi a mosaico.
La collezione, fresca di un nuovo e splendido riallestimento inaugurato a maggio 2023, vanta una costante attività di acquisizione di nuove opere che, pur utilizzando un linguaggio di tipo musivo, superano di fatto l’ortodossia della tecnica tradizionale.