Non sono in molti a saperlo ma lungo la costa di Ravenna si ritrovano diversi residui militari e presidi difensivi risalenti al Secondo Conflitto Mondiale.
Nell’area costiera compresa tra Casalborsetti e Lido di Savio, è possibile così scorgere più di cinquanta BUNKER tedeschi di diverse tipologie, oltre a vari sistemi di sbarramento anticarro disposti attorno all’imbocco del canale Candiano.
Tra Punta Marina Terme e Marina di Ravenna, nel raggio di pochi chilometri, si trova la maggior concentrazione di bunker e di “denti di drago” della costa.
Molti di questi, completamente intatti e visitabili, sono collocati in piena zona demaniale della fascia antistante le dune costiere e sono stati restaurati dall’Associazione dei volontari ravennati CRB 360° (Comitato Ricerche Belliche), con l’ausilio del Corpo Forestale dello Stato di Punta Marina Terme.
Durante la primavera e l’estate vengono organizzati, con l’aiuto dei volontari delle Proloco di Marina di Ravenna e Punta Marina, dei speciali tour guidati.
A supporto esiste anche un progetto specifico, titolato Linea Galla Placidia, che punta a riscoprire questi manufatti di archeologia militare e attraverso la loro valorizzazione, cerca di raccontare la storia delle comunità che vissero il delicato momento storico della Seconda Guerra Mondiale.