Affacciato sulla cosiddetta Zona del Silenzio, il PALAZZO DELLA PROVINCIA è uno dei complessi pubblici più imponenti di Ravenna, frutto di secoli di cambiamenti e mutazioni.
L’attuale palazzo sorge sulle murature di una residenza seicentesca appartenuta al tempo ai conti Testi Rasponi.
Nel XIX secolo l’edificio fu adibito per un breve periodo a struttura alberghiera (Hotel Byron), per poi divenire sede della Federazione delle Cooperative e per questo – malauguratamente – incendiato dalle squadre fasciste nel 1922.
Al 1925 risale il progetto di ricostruzione, affidato a Giulio Ulisse Arata, noto architetto, formatosi in seno al movimento liberty.
Il “nuovo” edificio disegnato da Arata doveva essere in armonia con la Basilica di San Francesco e gli stabili adiacenti, combinando elementi stilistici “neoromantici” a richiami di edilizia altomedievale e bizantina.
Ultimata la ricostruzione, dal 1928 la struttura è sede della Provincia di Ravenna.
Nella corte interna, costituita da una serie di giardini, anche pensili, si trova uno degli angoli più suggestivi della città: la Cripta Rasponi.
Quest’ultima è una preziosa cappella gentilizia risalente al XVIII secolo, mai destinata alla sepoltura. Oggi viene utilizzata per esposizioni artistiche ed è sede di importanti mosaici provenienti dall’area di Classe (vedi focus).
Il restante giardino si sviluppa attorno a una torretta neogotica, arricchito da una bella fontana e un incantevole belvedere su Piazza San Francesco.