Affacciata su una deliziosa piazza nel centro storico di Ravenna, la BASILICA DELLO SPIRITO SANTO è uno degli edifici di culto più antichi della città.
Costruita nei primi anni del regno di Teoderico e destinata a cattedrale ariana, fu ufficiata agli inizi del VI secolo d.C. con il titolo di Hagia Anastasis (Santa Resurrezione), confermandosi di fatto uno dei più importanti edifici di culto del tempo, insieme al contiguo Battistero degli Ariani.
A seguito della conquista bizantina di Ravenna, passò a metà del VI secolo al culto cattolico sotto l’arcivescovo Agnello, con una dedica a San Teodoro, soldato e martire greco di Amasea nel Ponto.
Secondo una credenza popolare del XV secolo qui avvenne il miracolo dei vescovi colombini: lo Spirito Santo sotto forma di colomba si posò sul capo del designato a succedere al proto-vescovo Apollinare. Il miracolo si sarebbe ripetuto ben undici volte. Da qui l’intitolazione della basilica.
L’edificio appartenne anche ai chierici regolari teatini col vicino convento dal 1607 fino al 1797, anno in cui furono soppressi.
Architettura e decorazione
Nonostante la sua facciata sia in parte nascosta da un elegante portico cinquecentesco, e che all’interno siano state apportate diverse modifiche, l’aspetto della chiesa oggi non è molto dissimile da quello originario.
L’antica costruzione doveva apparire però molto più slanciata rispetto all’attuale. Nel XVI secolo, infatti, per contrastare il fenomeno della subsidenza, fu reso necessario rialzare di un paio di metri il pavimento della basilica.
La chiesa, a tre navate, è scandita una doppia fila di sette colonne sormontate da capitelli e pulvini di età teodericiana, abside poligonale all’esterno e ampie finestre a tutto sesto.
Degli antichi mosaici che si ritiene ornassero la zona dell’abside non rimane ormai nulla.
Gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra mondiale, la chiesa è stata più volte restaurata nel corso del XX secolo. Attualmente è affidata a una comunità di monaci di culto ortodosso.