Davanti alla facciata del Museo MAR, accanto alla basilica di Santa Maria in Porto, si erge una grande scultura, in cotto e dipinta con smalti, raffigurante un cavallo ad opera di Mimmo Paladino.
Portata in città nel 2005, in occasione della mostra personale “Mimmo Paladino in scena”, l’artista decise di lasciarla momentaneamente a Ravenna, in attesa di pensare dove collocarla.
Recentemente il Museo della città ne ha acquisito la proprietà, inserendola tra le collezioni di arte contemporanea insieme ad altre opere dall’artista in suo possesso: il gruppo scultoreo Assediato (1991-1992), il cartone preparatorio dell’Albero della vita (1984) che l’artista ha realizzato per il Parco della Pace e il mosaico Vanità (1988).
L’opera
Il cavallo, elemento ricorrente nella carriera dell’artista, è diventato per i cittadini di Ravenna e tutti i turisti un simbolo identitario, non solo del museo ma di tutta la comunità.
Alto circa 5 metri, l’animale poggia con le sue gambe esili su un basamento in bronzo. Dal corpo svetta il collo inarcato, il muso appuntito e l’occhio cavo, caratteristica dell’immaginario di Paladino.
Ammirandolo traspare una semplicità arcaica e al tempo stesso moderna, che richiama i temi e l’iconografia del Don Chisciotte, su cui l’artista lavorò, così come quella del cavallo di Troia.
In quest’opera si nota la sinergia costante con cui Paladino fa dialogare la pittura con la scultura, che trova il suo culmine nelle installazioni di grandi dimensioni, dalle tele agli oggetti in tre dimensioni.
L’autore
Campano (classe 1948), Domenico Paladino è stato uno tra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, un movimento artistico capace di mettere in campo, dopo le correnti concettuali degli anni ’70, un chiaro ritorno alla pittura e alle arti figurative, interpretando alla perfezione le caratteristiche di eclettismo e nomadismo intellettuale codificate da Achille Bonito Oliva negli anni ‘80.
La sua produzione si è avvalsa di un vasto immaginario che ha attinto ad epoche e stili diversi, privilegiando un repertorio riferito alla tradizione primitivistica.
Oggi le sue opere si ritrovano in alcuni dei più importanti musei internazionali, tra cui il Met di New York.