Amabile, frizzante e secco sono le tre principali varietà del PAGADEBIT DOC, vino di Romagna dal sapore asciutto, da abbinare a piatti leggeri, magari di pesce della riviera oppure a zuppe e condimenti di stagione.
Salvato dall’estinzione negli anni ‘60 e già molto apprezzato all’epoca, sta suscitando un rinnovato interesse grazie alle produzioni di sempre più alta qualità e dal riconoscimento DOC, ricevuto nel 1989.
Giunto sui colli romagnoli probabilmente al tempo dei bizantini, che lo importarono dalla costa ionica, il suo nome deriverebbe dalla tradizione contadina che lo annoverava tra le produzioni immancabili. Anche quando le annate erano particolarmente avare, difatti, questo vino, ricavato soprattutto da vitigni di bombino bianco, consentiva comunque al vignaiolo di “pagare i debiti” della propria azienda. L’uva dalla buccia spessa consentiva a questi grappoli di resistere alle temperature più rigide e quindi di essere raccolti anche quando le altre varietà venivano compromesse.
Gli aromi principali liberati dal Pagadebit DOC sono quelli del biancospino e della felce. Ha un colore paglierino, a volte tendente al verdognolo. Presenta un gusto secco, avvolgente e fragrante, paragonabile talvolta all’Albana.