Il GRANDE FERRO R è un’opera scultorea site-specific realizzata dall’artista di fama internazionale Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Parigi 1995), pensata e realizzata nel 1990 per il piazzale esterno del complesso polifunzionale del Pala Mauro De André.
L’opera fu commissionata da Raul Gardini e inserito nel grande progetto del monumentale Palazzo delle Arti e dello Sport dagli architetti Francesco Moschini e Carlo Maria Sadich.
Fu proprio Moschini, architetto esperto di storia e critica dell’arte, di storia e critica dell’architettura, docente con una vasta attività editoriale, espositiva e curatoriale, colui che, come consulente artistico del Gruppo Ferruzzi, convinse Burri per conto di Raul Gardini a realizzare la sua possente scultura.
Il tema principale affrontato dall’artista in questa opera è quello del teatro.
Un tema a lui caro che già aveva indagato con un’altra opera esposta nel 1984 ai Giardini della Biennale di Venezia, ripresa poi anche nel capolavoro pittorico Cellotex del 1994 esposto a Parigi.
Alta ben 12 metri e costituita da cinque archi a sesto ribassato, negli elementi verticali e ornati a fronde dell’opera possiamo rivedere l’intreccio dei pini della Pineta di Classe.
Il Grande Ferro R sembra, infatti, sottolineare proprio una scena teatrale che rimanda al contempo all’immaginario, per raccontare il rapporto della città di Ravenna proprio con la sua storica pineta.
L’opera è anche una rievocazione della carena di una nave rovesciata, abbandonata, che racconta la vocazione marittima di Ravenna, luogo d’approdo, accoglienza e confluenza tra culture. Un’azione che non si compie, un ponte interrotto. Una narrazione posta davanti all’edificio che lo ridisegna in un luogo.