A Ravenna il mosaico è dappertutto: nei musei, nelle insegne stradali, nei parchi, sulle fioriere, nelle vetrine dei centri storici, nelle piazze e anche sulle pareti esterne delle abitazioni private, in un costante dialogo con la vita dei cittadini.
Passeggiando il centro storico si notano immediatamente a inizio delle strade le suggestive targhe toponomastiche realizzate in mosaico dall’artista Annafietta che fungono non solo da indicazioni stradali, ma anche da veri ornamenti artistici testimoni della storia, della tradizione e della cultura di Ravenna.
Per un vero e proprio museo all’aperto dedicato al mosaico, ci si può spostare al Parco della Pace, un progetto nato nel 1988 grazie alla spinta dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei e del Comune di Ravenna, sotto l’egida di una commissione artistica presieduta dal grande storico dell’arte Giulio Carlo Argan.
All’interno del parco pubblico sono presenti diverse opere a mosaico realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo con un comune denominatore: la pace e l’amicizia tra i popoli.
Arte en plein air anche in Piazza della Resistenza. Qui svetta la bellissima fontana monumentale in mosaico denominata Ardea Purpurea, ideata e realizzata dal maestro Marco Bravura, noto mosaicista ravennate.
La scultura, alta ben 12 metri, richiama nelle sue linee la forma del DNA umano ed è fortemente simbolica, richiamando alla mente nel suo movimento elicoidale, la rinascita e la vita.
Spostandosi in Via di Roma, proprio davanti all’ingresso del Museo MAR è esposta la RotoB, una ‘rotoballa’ a grandezza naturale riprodotta in tessere di mosaico realizzata sempre dallo stesso Bravura.
In città le sculture in mosaico sono presenti quasi ovunque e ben si integrano con le architetture di vie e piazze.
Accanto a Porta Adriana, ad esempio, è presente un monumento musivo dedicato alla memoria dell’ex sindaco ravennate Pier Paolo d’Attorre, prematuramente scomparso. Stessa cosa nella Darsena di città dove si omaggia l’ex sindaco Fabrizio Matteucci con un’opera in sua memoria.
All’interno dei Giardini Speyer, nelle vicinanze della stazione ferroviaria, spicca l’opera la Gerusalemme Celeste ispirata alle tante raffigurazioni della Città Santa contenute nei mosaici ravennati.
Particolare attenzione poi merita il progetto “I Fiori di Ravenna”.
Molti edifici e portoni del centro storico di Ravenna sono infatti ornati in corrispondenza dei numeri civici e dei portoni da caratteristiche mattonelle floreali, realizzate dai maestri/e mosaicisti ravennati.
Si tratta di un gesto concreto da parte delle artiste ravennati per celebrare non solo la Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne (25 novembre), ma anche fornire un simbolo concreto dell’attenzione della città verso le donne in difficoltà.
Un simbolo di benvenuto rivolto in particolare alle donne, perché si sentano a Ravenna gradite ospiti.
Se, invece, si è appassionati di giochi e street art, non può passare inosservata la presenza a Ravenna dall’artista francese Invader, celebre in tutto il mondo per le sue “invasioni”, che danno vita a piccole raffigurazioni a mosaico disseminate sui muri delle città che visita. In Italia le sue opere sono presenti solo a Roma e Ravenna.
Proprio nel 2005 l’artista ha realizzato su commissione anche un mosaico sul tetto del Planetario cittadino raffigurante un gigantesco Spock, icona della serie tv di fantascienza Star Trek, che invita – ci piace pensare – gli “invasori” a visitare metaforicamente Ravenna.