All’interno del Museo Arcivescovile di Ravenna si conserva la cosiddetta Cattedra eburnea, un seggio episcopale con buona probabilità realizzato a Costantinopoli per Massimiano, arcivescovo della città fra il 546 e il 556, ricordato in particolare per la consacrazione delle celebri basiliche di Ravenna di San Vitale e Sant’Apollinare in Classe.
Anche se la forma ricorda quella di un trono, la “Cattedra” è stata così definita per la sua esplicita allusione al compito di docente assunto del Vescovo, guida e maestro dei fedeli affidati alle sue cure pastorali. L’oggetto è da intendersi infatti come il simbolo della dignità e dell’autorità vescovile.
Costituita da un’armatura in legno ricoperta completamente da materiale eburneo finemente intagliato, la Cattedra rappresenta una delle più preziose testimonianze artistiche del mondo antico. Fu composta in origine da 26 pannelli d’avorio, corrispondenti a due cicli narrativi distinti: i 16 pannelli sullo schienale, di cui 9 sono andati perduti, furono decorati con scene della vita di Gesù, per un totale di 24 scene. I dieci pannelli dei braccioli della cattedra rappresentano scene del ciclo del patriarca Giuseppe, mentre nella parte frontale compaiono i quattro Evangelisti e San Giovanni, con un medaglione raffigurante l'”agnello di Dio”.