La CAPPELLA ARCIVESCOVILE o DI SANT’ANDREA si trova al primo piano del Museo Arcivescovile di Ravenna, ed è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996.
Costruita agli inizi del V secolo d.C. su volere del vescovo Pietro II, è l’unico monumento ortodosso ancora esistente in città realizzato ai tempi di Teodorico come oratorio privato al servizio dei vescovi cattolici.
A seguito della conquista della città da parte dei bizantini, la cappella fu dedicata a Sant’Andrea, le cui reliquie arrivarono a Ravenna da Costantinopoli attorno alla metà del VI secolo.
La decorazione in mosaico
Tutto il programma decorativo della cappella è un inno al Salvatore, a cui l’edificio è dedicato, in un’interpretazione chiaramente anti-ariana.
La presenza del Cristo in veste di guerriero, la croce sulla spalla, il monogramma e il volto dominano in vari punti dell’apparato confermando l’interpretazione iconografica.
A ciò si aggiungono le immagini dei martiri, degli apostoli e degli evangelisti che concorrono a sottolineare il concetto di glorificazione, come affermazione ultima dell’ortodossia cattolica.
In ultimo anche l’iscrizione in latino presente nel vestibolo – “O la luce è nata qui o, fatta prigioniera, qui regna libera” (“Aut lux hic nata est aut capta hic libera regnat”) – è con ogni probabilità un riferimento alla luce ortodossa che, in netta contrapposizione all’arianesimo, si riflette nel fulgore dei mosaici.